Legnano – Oggi sarà una giornata importante per l’Europa. Alle ore 13 verrà tenuto infatti il meeting nel quale si discuterà il secondo piano di aiuti alla Grecia, che andrà ad aggiungersi agli oltre 100 miliardi di euro concessi a maggio del 2010.
Guardando i grafici balzano agli occhi dei movimenti interessanti, ed uno di questi si ritrova sull’euro contro il dollaro americano, ma soprattutto contro il franco svizzero. Se diamo un’occhiata ad un grafico infragiornaliero infatti, notiamo subito come i prezzi siano stati in grado di strappare a rialzo, andandosi a portare sopra quota 1.1700, prendendo dunque un po’ di fiato dopo lo scivolone fino a 14 figura durante la forte fase di avversione al rischio vissuta settimana scorsa ed all’inizio di quella corrente.
Questo movimento è dovuto al fatto che la Merkel e Sarkozy, in un meeting al quale era presente anche il numero uno uscente della BCE Trichet, sembra abbiano trovato un accordo sul bailout ellenico, al quale dovrebbe partecipare anche il FMI e i cui dettagli non sono ancora stati resi pubblici, si attenderà infatti la riunione di oggi prima di farlo.
Il mercato sta dunque dando fiducia alla manovra che, anche se ancora sconosciuta dal punto di vista delle modalità di applicazione, è ormai data per scontata dalla maggior parte degli investitori, e questo, in maniera quasi assurda, va ad impattare sulla moneta unica che nel brevissimo è in grado di recuperare terreno (l’effetto traslazione è confermato ancora una volta).
Passato il Canale della Manica, sono state rese pubbliche le minute del meeting della Bank of England, dalle quali è giunto nuovamente un 7-2 per mantenere i tassi fermi, il che allontana aspettative di rialzo almeno fino a dopo l’estate.
Un altro movimento importante e degno di nota si è avuto sul dollaro australiano, che dopo essersi portato sopra 1.0750 è stato venduto pesantemente in seguito alla pubblicazione di un dato sul settore manifatturiero cinese, uscito inferiore alle aspettative (48.9 vs 50.1), dato che ha pesato anche sull’azionario asiatico, che nel momento in cui scriviamo si trova in territorio leggermente negativo.
I punti importanti da osservare ora diventano l’1.0700, livello sia psicologico che tecnico (passaggio della media mobile esponenziale a 100 periodi su un grafico orario). In caso di rottura di questo punto, si aprirebbe la strada verso 1.0620. Ultima nota sull’oro prima di passare alla sezione di analisi tecnica: Dopo la discesa fino a sopra 1.580,00 (avvenuta in concomitanza delle borse positive), ci siamo riportati sopra 1.600,00, ed ora 1.603,50 diventa il punto da tenere sotto osservazione per evitare che si ritorni a 1.610,00.
Alla fine la tendenza incominciata sull’eurodollaro lunedì è riuscita a condurre il cambio in salita costante, accompagnandolo sino al precedente massimo di riferimento di 1.4280 (anche se per la verità mancherebbe ancora una manciata di pip al completamento del percorso). Per continuare ad osservare un movimento favorevole alla moneta unica, come facciamo da quattro giorni, dobbiamo prestare la massima attenzione alla tenuta della trendline positiva di supporto, che per le prossime ore si trova a passare nei pressi di 1.42 figura. La rottura di 1.4280 (livello peraltro coincidente con l’ultima delle percentuali di Fibonacci, osservando il movimento di discesa evidenziato dal cambio da inizio luglio) invece, potrebbe generare la volatilità necessaria a compiere un altro balzo sino a 1.4375, l’area corrispondente alla congestione venutasi a creare due settimana fa, durante il percorso di discesa dell’euro sotto la pressione dell’avversione al rischio.
Il cambio Usdjpy ha rotto il più stretto dei range mantenuti negli ultimi mesi, tra 78.85 e 79.25, senza però creare l’aumento di volatilità che ci sarebbe potuti attendere. L’indecisione su questo cambio sembra davvero elevata: sembra che per le prossime ore dovremo attendere la rottura di 78.40 e 79.60, per vedere davvero qualcosa di interessante.
Anche il cambio EurJpy ha seguito la tendenza incominciata questa settimana, seppur in questo caso la trendline sia stata decisamente sporcata da tentativi di rottura oltre la linea. Lo spunto rialzista più interessante giunge dalla rottura ieri di 112.30, in grado di proiettare i prezzi al successivo 113 e 113.50. Crediamo che chiunque abbia seguito l’evoluzione dei prezzi nelle ultime settimane abbia chiaramente impresso in testa l’importanza dell’area appena citata: per quanto ci riguarda l’idea è di una tendenza di lungo nuovamente favorevole al cambio, qualora dovesse avvenire una rottura.
Il cable beneficia del periodo sfavorevole al dollaro per giungere in prossimità di un importantissimo livello di svolta. 1.6175 e 1.62 figura poi sono i due livelli di resistenza che, probabilmente, separano la sterlina da un futuro maggiormente roseo di quello visto successivamente alla rottura della tendenza rialzista un mese fa. Il supporto più di breve che è possibile ritrovare ci viene suggerito da 1.6150, dove transita la trendline positiva.
Pian piano la tendenza di ripresa della moneta unica sta conducendo il cambio EurGbp in direzione del più interessante livello di resistenza. Parliamo di 0.8835-40, dove troviamo un’incredibile serie di massimi precedenti, registrati nelle ultime due settimane. A questo livello possiamo poi trovare coincidenza con due, ulteriori, fattori che ne rafforzano l’importanza: il primo è il transito della media mobile esponenziale a 100 periodi su grafico a 4 ore, mentre il secondo spunto viene suggerito dal primo livello di ritracciamento (resistenza) della tendenza in calo evidenziata dai prezzi da inizio mese. La tendenza positiva a cui facevamo riferimento transita per le prossime ore vicino a 0.88 figura.
Lo scenario visto sopra, in primis la tendenza del cable in ripresa, riporta la sterlina nei confronti dello yen vicino ad un territorio di svolta. È da qualche giorno che facciamo riferimento a 128.15 e forse nelle prossime ore vedremo i prezzi avere a che fare con la resistenza.
Dopo la tendenza positiva degli ultimi tre giorni, il cambio EurChf si trova a fare i conti con la prima area di vera svolta rialzista, compresa fra 1.1750 e 1.18. Una rottura potrebbe portare ad obiettivi ambiziosi, il primo dei quali sembra essere quel 1.1960 visto più volte le settimane passate.
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