MILANO (WSI) – Il dibattito sull’ipotesi di un intervento accomodante della Banca centrale europea fa ormai parte del passato. Ormai, dopo gli ultimi dati deluenti sul Pil dell’Eurozona, è solo questione di capire come Mario Draghi intenderà agire.
Sui mercati l’Euro è appena scivolato ai minimi di febbraio, bucando quota 1,37 dollari. Un impatto lo hanno anche le ultime dichiarazione del solitamente falco Mersch.
Prosegue dunque il movimento ribassista iniziato con le parole di Mario Draghi circa la possibilità di un intervento a giugno e in consolidamento dopo l’apertura della Bundesbank a misure di stimolo monetario in caso di previsioni ancora basse sull’inflazione.
Al momento il tasso di cambio euro/dollaro registra un calo a 1,3658 dollari. In precedenza aveva testato il minimo di 1,3655, livello che rappresenta il minimo dallo scorso 27 febbraio.
Nel giro di una settimana, ossia da quando giovedì scorso Draghi ha affermato che la Bce è pronta ad annunciare a giugno nuove mosse di allentamento monetario, la divisa unica europea ha ceduto oltre il 2% sul dollaro dopo che aveva toccato lo stesso 8 maggio i massimi dal 2011 a un soffio da quota 1,40 (1,3993).
Oggi il vice presidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, ha dichiarato che l’Eurotower è disposta ad “agire rapidamente, se necessario, e procedere a un ulteriore allentamento monetario”.