ROMA (WSI)- Altro che ripresa dell’economia, come vanno dicendo, quasi pavoneggiandosi, le varie autorità europee, Mario Draghi incluso. E altro, soprattutto, che euro che riflette i fondamentali, tra l’altro a questi livelli così alti, e a fronte di una valuta, il dollaro, che rappresenta una economia, quella americana, che di certo marcia a ritmi più solidi di quella europea.
A dire le cose come stanno, è un alto funzionario del mondo delle banche, ovvero Lars Seier Christensen, co-amministratore delegato della banca danese Saxo Bank, che afferma che “the whole thing is doomed”, ovvero che “tutto è spacciato”, sottolineando che il recente balzo dell’euro “è illusorio e che la valuta è destinata a fallire, in quanto l’Europa non l’ha sostenuta attraverso una Unione fiscale.
“Venderei ancora di più euro a qualsiasi livello vicino a $1,40”, ha detto Christensen, precisando che al momento non ha lanciato nessuna mossa speculativa contro la moneta unica europea.
Per il funzionario, un altro evento possibile è “liberarsi di alcuni paesi che sono rovinati dall’euro, in modo particolare le economie del sud. La gente sta sottovalutando poi in modo drammatico i problemi che la Francia dovrà affrontare. (una volta che tale possibile scenario si verificasse). Quando la Francia entrerà nel pieno della crisi, sarà finita. Neanche la Germania potrà intervenire e probabilmente non lo farà” .
Christensen, da tempo critico nei confronti dell’euro, afferma che la valuta unica è stata “sostenuta in modo notevole non da ragioni economiche, ma da ragioni politiche”. La verità è che “in questo momento ci troviamo in una di quelle false soluzioni che portano la gente a pensare che il problema sia contenuto o affrontato, supposizioni niente affatto vere”.
Da segnalare, stando a quanto riporta Bloomberg, che l’euro è salito +8,2% negli ultimi sei mesi contro il dollaro, toccando il massimo dallo scorso 14 novembre del 2011 il primo febbraio di quest’anno.