Berlino – La data da cerchiare in rosso sul calendario c’è: 22 settembre. Non sarà dietro l’angolo, ma le grandi manovre in vista delle elezioni federali in Germania sono già partite. Questa mattina la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha detto di non escludere che si possa arrivare a una nuova grande coalizione con il partito socialdemocratico Spd. Un deja vù per gli elettori tedeschi che l’hanno già vista alla guida di un governo di grande coalizione con la Spd tra il 2005 e il 2009.
La consultazione vedrà contrapposti la Kapuziner conservatrice Angela Merkel, nominata dal magazine Forbes donna più potente del mondo per sei dei sette anni passati, e l’ex ministro delle Finanze socialdemocratico Peer Steinbrück.
Secondo un sondaggio del magazine Stern e dell’emittente RTL, i Cristiano Democratici e il loro partito gemello in Baviaria, l’Unione Cristiano Sociale, otterranno il 37%, contro il 26% dell’SPD. Tuttavia, gli attuali partner della coalizione che sostiene la Merkel, i Democratici Liberi, sono crollati nei sondaggi al di sotto del 4% e quindi potrebbero non ottenere rappresentanza parlamentare. Mentre i Verdi, alleati dei socialdemocratici, sono a quota 16%, seguiti dall’estrema sinistra di Linke (8%) e dal Partito dei Pirati, che fa campagna per la libertà su Internet, che è visto al 4%.
Per la Merkel – sostengono gli economisti – è probabile un terzo mandato, ma ancora non è chiaro chi sarà il partner di governo della CDU. L’opzione è quella di una ”grande coalizione” con l’SPD, come avvenne fra il 2005 e il 2009, o un’alleanza fra socialdemocratici e Verdi. Il punto per gli esperti di Gatehouse è che gli elettori tedeschi non credono che l’SPD offra un’alternativa forte alla strategia adottata dalla Merkel nella gestione della crisi del debito sovrano. Ma i giochi non sono, affatto, chiusi a priori.
Dicono che “Steinbruck sa che sul tema dell’euro la Merkel è inattaccabile in Germania, quindi costruirà una campagna elettorale su temi diversi quali le banche e la giustizia sociale”. Non è un caso se ha presentato un piano di 30 pagine per riformare il settore finanziario, proponendo una tassa sulle transazioni finanziarie, norme più severe in materia di bonus, per i fondi speculativi e le agenzie di rating. “Dovrà presentarsi come una reale alternativa alla Merkel per mobilitare il suo elettorato, ma se anche dovesse andare male accetterà l’incarico di vice-cancelliere o ministro delle Finanze in un terzo governo Merkel”.