Economia

Eurogruppo: all’Italia servono 6 miliardi in più per il 2015

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ROMA (WSI) – Così come ha fatto la Commissione Ue, l’Eurogruppo ha ammesso il rischio di sforamento dell’Italia rispetto agli obiettivi di medio termine. Stando a un articolo della Stampa firmato da Marco Zatterin, l’Eurogruppo “mentre riconosce che le sfavorevoli circostanze economiche e l’inflazione molto bassa hanno complicato la riduzione del debito”, ribadisce che “l’alto debito rimane una ragione di preoccupazione”.

E’ qui – fa notare Zatterin – che si rimarca il “gap” di 0,4 punti di pil (6 miliardi abbondanti) sul deficit strutturale e si auspica efficacia nelle misure. “Nessuna richiesta aggiuntiva: legge di stabilità 2015 attuata in modo efficace rilancerà economia italiana”, twitta il ministro Padoan. Il testo, in effetti, non ne parla. (Lna)

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NEW YORK (WSI) – Anche per l’Eurogruppo il bilancio 2015 “è a rischio di non rispettare i requisiti del patto di stabilità”. E’ questa la conclusione dei ministri economici dell’Eurozona che hanno fatto propria l’opinione della Commissione europea sull’Italia, chiedendo a Roma di adottare misure aggiuntive per migliorare gli sforzi strutturali in linea con le richieste Ue.

Per i ministri finanziari “sarebbero necessarie misure per permettere un miglioramento dello sforzo strutturale” del bilancio dato che secondo l’analisi della Commissione (diversa da quella del governo) lo sforzo strutturale per ridurre il deficit/pil nel 2015 sarà di 0,1% del pil “mentre sotto le regole della sorveglianza preventiva è richiesto lo 0,5%”.

La scelta del condizionale riflette la volontà di non dare una scadenza immediata sulle misure addizionali da prendere soprattutto perché l’entità di tali misure è oggi imprecisata sebbene si collochi tra lo 0,2% e lo 0,4-0,5% del pil. Se ne parlerà a marzo.

Intanto, oggi, parlando ai Giovani democratici riuniti all’ex Mattatoio. il premier Matteo Renzi ha detto che l’Italia sta in Europa “a testa alta e senza dover chiedere scusa. Perchè noi siamo l’Italia, non dimentichiamolo”.

“Stiamo facendo una battaglia in Europa che non è sullo zero virgola ma di approccio. Perchè si sono due idee, l’Europa come contratto, abbiamo fatto degli accordi e li rispettiamo. Ma i padri fondatori non pensavano a un’Europa notarile”, ha continuato Renzi. “L’Europa non può essere solo vincoli e spread, se no non ha futuro. I grandi statisti hanno fatto l’Europa non perchè noi ci scannassimo sui parametri, ma perchè immaginassimo uno spazio di civilizzazione della globalizzazione, siamo un faro culturale. Non dimentichiamolo”. (mt)