LONDRA (WSI) – I dirigenti d’azienda in Europa e Stati Uniti sono più preoccupati circa l’eventuale uscita del Regno Unito dall’Unione Europea piuttosto che dalla possibilità di un evento di Grexit, l’abbandono della moneta unica da parte di Atene.
“Le prospettiva di non essere in grado di operare senza intralci in Europa (se la Gran Bretagna dovesse lasciare l’Ue) ci preoccupa”, ha detto al Financial Times un amministratore delegato americano, la cui società ha il suo centro d’affari a Londra.
I conservatori hanno promesso che se vinceranno le elezioni generali del 7 maggio si impegneranno a indire un referendum sull’appartenza del Regno Unito al blocco a 28.
L’incertezza non piace ai businessmen britannici, anche se in generale sono molto combattuti su quello che è meglio per il paese. Tanti sono infatti sia i pro sia i contro dell’uscita di Londra dall’Ue.
A febbraio la società di ricerche Grant Thornton ha interpellato un campione di 2.600 amministratori delegati, direttori e presidenti di tutti i settori industriali possibili in 36 paesi diversi.
Quasi due terzi degli intervistati in area euro hanno dichiarato che un evento di Brexit avrebbe un impatto negativo sull’economia europeo, mentre solo il 45% reputa che un’uscita di Atene sarebbe negativa.
In Germania, il 61% dei top manager ritiene che l’uscita del Regno Unito recherebbe danni all’Europa, cosa che invece solo per il 37% si può dire nel caso in cui Atene finisca per abbandonare l’Eurozona.
La differenza è ancora più pronunciata tra gli Stati Ue che non sono membri dell’area euro: le percentuali sono infatti, rispettivamente, del 72% contro 46%.
Fonte: Financial Times
(DaC)