Nel secondo trimestre del 2019 S&P Global Ratings ha effettuato azioni di upgrade di 27 aziende europee, un netto rialzo rispetto ai 16 upgrade del primo trimestre. Questo mentre nello stesso periodo il numero di società che ha subito un declassamento (downgrade) è sceso a 25 da 26, ovvero il minor numero di downgrade rilevato in un secondo trimestre a partire dal 2014.
Lo rende noto l’agenzia di rating internazionale in un report dal titolo “La qualità del credito aziendale europeo diminuirà dopo un picco decennale”.
“Nel complesso le azioni di rating in Europa nel secondo trimestre rispecchiano da vicino le medie a lungo termine piuttosto che un marcato cambiamento nelle tendenze dei rating”, ha osservato Kirsten McCabe, research assistant del gruppo di ricerca di S&P Global Ratings. “Nonostante l’andamento favorevole dei rating nel secondo trimestre, ci aspettiamo che la qualità complessiva del credito delle imprese europee diminuisca leggermente nel corso del prossimo anno“, ha aggiunto McCabe. “Questo si basa sull’attuale distribuzione di outlook e creditwatch, sulle nostre aspettative di rallentamento economico e sul potenziale impatto negativo sulla regione di diversi fattori di stress di tipo geopolitico”.
La visione negativa (bias) sulle imprese europee è salita al 14,2% nel secondo trimestre dal 13,1% del primo trimestre, mentre il bias positivo è sceso al 7,9% dal 9,5%. Il risultato è stato un bias sul rating netto negativo pari al 6,3%, che riflette il fatto che i downgrade saranno probabilmente superiori al numero di upgrade nei prossimi trimestri.
Detto questo, “non ci aspettiamo un’impennata di declassamenti nel breve termine. Anche se in aumento, i bias negativi e net-negative sono ben al di sotto della media dal 2004. Riteniamo che il periodo in corso rappresenti un calo rispetto ad uno dei periodi di performance più solida del credito degli ultimi anni” hanno concluso dall’agenzia di rating.