NEW YORK (WSI) – L’AD del colosso ENI Paolo Scaroni ha commesso errori nella sua carriera di manager, ma sulle potenzialità delle attività di fratturazione idraulica (fracking) ha ragione.
L’estrazione e produzione di gas di scisto ha enormi potenzialità. Secondo una nuova ricerca potrebbe portare guadagni pari a 3 mila e 800 miliardi di euro alle economie europee e creare un milione di posti di lavoro.
Il gas di scisto renderebbe alcuni settori più competitivi, riducendo la dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia e altri Paesi partner.
A rappresentare un ostacolo sono però i dubbi delle autorità di controllo dell’Unione Europea, che temono per l’impatto ambientale che comporterà l’estrazione di tali risorse.
La ricerca condotta dalle società di consulenza indipendenti Poyry Management Consulting e Cambridge Econometrics calcola i benefici di un simile cambiamento nelle politiche energetiche ma non parla dei danni ambientali eventuali.
La Commissione Europea si prepara a imporre controlli e restrizioni all’estrazione di gas di scisto tramite la fratturazione idraulica.
Secondo i calcoli dello studio, dal 2020 al 2050, la nuova fonte di energia potrebbe portare nelle casse statali europee da 1,7 a 3,8 trilioni di euro, generando dai 400.000 agli 800.000 nuovi posti di lavoro entro il 2035 e da 600 mila a 1,1 milioni entro il 2050.
La produzione interna potrebbe diminuire la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas del 62-78% entro il 2035, riducendo la domanda che se dovrebbe aumentare all’89% se non verrà estratto il gas di scisto.