Sabato, un giorno dopo l’insediamento ufficiale di Donald Trump alla Casa Bianca, l’agguerrita compagine di partiti populisti di destra europei, più o meno tutti simpatizzanti del magnate, si riunirà nella città tedesca di Koblenz per fare il punto su un 2017 ricco di appuntamenti elettorali chiave nel Vecchio Continente.
Presenti nel meeting, al quale numerosi giornalisti non saranno autorizzati ad accedere, ci saranno i leader della Lega, Matteo Salvini, Marine Le Pen, alla guida del Front National, Geert Wilders, leader del partito anti-islam olandese e Frauke Petry, presidente di Alternativa per la Germania (Afd), per la prima volta al fianco della Le Pen. La conferenza della durata di un giorno è organizzata dall’europarlamentare di Afd, Marcus Pretzell (marito della stessa Petry), il quale, a colloquio telefonico col Washington Post, ha evaso aggressivamente quasi tutte le domande in merito al meeting:
“Non mi piace come lavorate! … Non m’importa dell’accidente che scrivete!”, ha dichiarato dicendosi infastidito dei continui paralleli con il fenomeno Trump, anche nei rapporti con la stampa. “Faccio così da molto più tempo di Trump… trattare i giornali esattamente per quello che sono!”.
Considerato dagli stessi organizzatori un “contro-summit europeo” quello lanciato dalle destre populiste è il segno di un movimento che, pur nella sua natura intrinsecamente nazionalista, vuole “fare gruppo” anche a livello internazionale. A testimoniarlo è un tweet di Wilders che, parafrasando il motto di Trump in vista dell’evento, ha diffuso l’hashtag “WeWillMakeOurCountriesGreatAgain”.
Il momento storico sembra particolarmente favorevole alla protesta di stampo anti-globalista e anti-elitario: la vittoria del fronte Brexit nel Regno Unito, che ora punta verso la rottura più dura con l’Ue, e l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbero non essere gli ultimi ruggiti di quest’ondata di scetticismo contro il mondo globalizzato.
Importanti elezioni si terranno il prossimo 15 marzo in Olanda, con Wilders in testa ai sondaggi; seguirà la Francia il 23 aprile, anche qui, con Le Pen favorita per la vittoria al primo turno.
Nell’autunno, poi, sarà il turno delle elezioni federali in Germania, alle prese con la crescita nei consensi di Afd. Senza contare che anche in Italia esiste la concreta possibilità di elezioni anticipate entro l’anno, con più di un’incognita. A partire dalla legge elettorale con la quale si tornerà a votare.