Un gruppo di membri del Parlamento Europeo ha proposto un emendamento alla legislazione antiriciclaggio (AML) del blocco che riguarderebbe i Non-fungible token (NFT). L’emendamento relativo agli NFT fa parte di un più ampio pacchetto di proposte presentate dai legislatori europei, chiamato “Prevenire l’abuso del sistema finanziario a fini di riciclaggio di denaro o di terrorismo”.
La proposta è stata avanzata da due eurodeputati verdi, lo spagnolo Ernest Urtasun e la danese Kira Marie Peter-Hansen, insieme a due legislatori socialisti, la francese Aurore Lalucq e l’ungherese Csaba Molnár. Qualora tale modifica fosse recepita nella versione finale del disegno di legge antiriciclaggio, le piattaforme NFT diventerebbero “soggetti obbligati” coperti dalle sue regole.
Cosa prevede la proposta di legge sugli NFT
I quattro parlamentari summenzionati vorrebbero che l’Europa estendesse la copertura della legislazione ai “fornitori di servizi di criptovalute, che commerciano o agiscono come intermediari per l’importazione, il conio, la vendita e l’acquisto di criptovalute uniche e non fungibili che rappresentano la proprietà di un bene digitale o fisico unico, comprese opere d’arte, immobili, oggetti da collezione digitali e oggetti di gioco e qualsiasi altro valore”.
Allo stesso tempo, questa settimana, la Banca centrale europea dovrebbe mettere in guardia i paesi della zona euro sui pericoli percepiti dalle autorità di regolamentazione nazionali che agiscono prima dell’introduzione delle regole sui criptoasset progettate dall’Ue. La banca intende evidenziare le difficoltà di implementare un controllo efficiente del settore.
Intanto il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento e sul trasferimento di fondi (TFR), che garantisce la tracciabilità dei trasferimenti di criptovalute e il blocco delle transazioni considerate sospette, aprendo potenzialmente la strada a un’applicazione più severa da parte dell’Ue.
Tra le altre cose, il disegno di legge estende la supervisione di Bruxelles sui cosiddetti “portafogli unhosted”, ossia tutti quei portafogli che consentono agli utenti di esercitare un controllo indipendente sui propri fondi, come MetaMask ad esempio. Per molti rappresentanti del settore si tratta di una misura dannosa, che potrebbe ostacolare lo sviluppo del settore in Europa.