A cura di Didier Borowski, Head of Macroeconomic Research, Eric Brard, Head of Fixed Income, Kasper ELMGREEN, Head of Equities e Tristan Perrier Senior Economist di Amundi
I risultati sono sostanzialmente in linea con le indicazioni dei sondaggi, anche se con una piccola sorpresa “Pro-istituzione”. Insieme, tutte queste forze Pro-istituzione europeiste rappresentano circa il 67% dei membri del Parlamento vs il 70% pre-elezioni.
I due principali partiti storici possono costruire la maggioranza attraverso una coalizione con il Centro liberale, o con i Verdi: sarà un po’ più difficile di quanto si era abituati nel passato, ma in ogni caso possibile.
Implicazioni per la Brexit
Nel Regno Unito la situazione politica è ancora molto aperta. I conservatori e i laburisti sono stati puniti dagli elettori. Il partito pro-Brexit di Nigel Farage è il grande vincitore. Di conseguenza, Boris Johnson è in posizione favorevole per succedere a Theresa May. Ma non è ancora stato fatto nulla e tutte le opzioni sono sul tavolo. Altrove, la buona notizia è che sempre meno partiti populisti in Europa chiedono l’uscita dall’euro (che richiederebbe l’uscita dall’Unione Europea). È probabile che siano influenzati dalle turbolenze britanniche.
Impatti sugli investimenti
Il mercato è rimasto tranquillo. L’attenzione del mercato si concentra ora sui dati economici e sulle implicazioni di un’ulteriore escalation delle controversie commerciali, poiché l’economia europea è aperta e sensibile al ciclo globale. Ciò detto, la componente della domanda interna è ancora resiliente, le condizioni finanziarie sono molto accomodanti e la BCE si impegna ad attuare tutte le misure necessarie per evitare un ulteriore deterioramento economico.
Obbligazioni
Dal punto di vista del reddito fisso riteniamo che l’incertezza economica e l’aumento dello scenario di rischio manterranno il “costo della protezione” molto elevato e, di conseguenza, il rendimento dei titoli di stato core rimarrà molto basso. Preferiamo le obbligazioni semi-core (Francia, Olanda, Austria) al Bund tedesco. Tra i periferici, vediamo valore in Spagna e Portogallo.
In Italia, la pressione per maggiori stimoli fiscali probabilmente metterà sotto stress gli spread dei BTP (e le banche) e aumenterà la volatilità. Anche se non riteniamo che ciò sia una grave minaccia nel breve periodo, perché l’Italia e l’Unione Europea potrebbero trovare un accordo su un orientamento fiscale più flessibile, preferiamo adottare un atteggiamento prudente per il momento. In generale, riteniamo che le divergenze nelle misure fiscali a livello di paese e nei fondamentali di paese / settore potrebbero offrire potenziali opportunità per la selezione attiva e per l’allocazione del rischio.
Azioni
Aver superato le elezioni, di per sé, dovrebbe rimuovere una fonte di incertezza. Tuttavia, il nostro punto di vista è che la Brexit e le relazioni commerciali USA / Cina rappresentano un rischio ancora forte per il sentiment in Europa: si tratta di due incertezze che non sono ancora state risolte. Riteniamo ci siano ancora buone opportunità nei comparti più ciclici delle azioni europee. In particolare, le società più esposte all’economia domestica dovrebbero trarre beneficio da una stabilizzazione degli indicatori economici e da una potenziale ripresa nel secondo semestre.
Un aspetto interessante di queste elezioni è il risultato dei Verdi nei principali paesi dell’Unione Europea. La consapevolezza delle aziende europee sui temi legati al cambiamento climatico è in aumento e molte aziende hanno adottato misure significative per affrontare la questione. Questo è un settore sul quale abbiamo forti convinzioni e potrebbe offrire interessanti opportunità agli investitori.