Secondo un report pubblicato da Eurostat, il 60% dei disoccupati italiani fra i 20 e i 34 anni non sarebbe pronto a trasferirsi per avere un lavoro. Il 20% si dichiara disposto a farlo solo all’interno dei confini italiani e il restante 20% sia in Italia che all’estero. Nel resto dell’Europa la percentuale di chi non vuole allontanarsi dalle sue radici è del 50%, del 10% inferiore rispetto al nostro Paese.
L’Italia ottiene il record, invece, per la percentuale di giovani che non si sono mai trasferiti per un posto di lavoro: il 98%, contro una media europea del 60%. In ogni caso, gli under 34 preferiscono una ricollocazione interna al proprio Paese. Il 26% degli irlandesi, il 16% dei francesi, il 14% dei finlandesi e il 13% degli svedesi si sono già trasferiti sul territorio del proprio Stato per trovare lavoro. Negli altri Paesi, Italia compresa, la percentuale è più bassa.
Fra chi ha già scelto di andare all’estero, la maggioranza proviene dal Lussemburgo (12%), da Malta (9%) e dall’Irlanda (7%). In Italia la percentuale scende al 2%. La disponibilità a spostarsi cresce con il crescere del titolo di studi. Dei giovani con un “alto livello di istruzione”, il 23% si trasferirebbe nel suo stesso Paese, il 16% nel resto d’Europa. Se invece si guarda a chi si è già trasferito, il 13% è fra i giovani impiegati con un alto livello di istruzione, il 4% fra chi ha un grado basso.
Nel resto dell’Europa, i più propensi a trasferirsi all’interno del proprio Paese sono i disoccupati di Romania e Germania, entrambi al 37% mentre quelli che si sposterebbero per lavoro in un altro Paese europeo sono in maggior parte in Estonia e Croazia (26%) e Slovenia (25%). I residenti in Svezia (34%), Spagna e Finlandia (28%) e Francia (27%) sono i più disponibili a una nuova professione fuori dai confini dell’Unione europea.