Preoccupa la situazione di Eurovita. Sono 400 mila i clienti coinvolti direttamente nel congelamento delle polizze fino alla fine di marzo, dopo che, come commissario, è stato nominato Alessandro Santoliquido. Il professionista avrà il compito di occuparsi della gestione provvisoria della compagnia, che è controllata dal fondo Cinven.
Non sono solo i clienti a preoccuparsi delle polizze Eurovita congelate, ma anche le banche, che quelle stesse polizze hanno collocato. Alcuni istituti di credito starebbero, infatti, pensando ad andare incontro ai sottoscrittori.
Il blocco dei riscatti delle polizze
Il blocco dei riscatti delle polizze Eurovita ha una durata di due mesi. La speranza è che, nel frattempo, Santoliquido riesca a trovare un acquirente per Eurovita, che sia disposto a ricapitalizzare la compagnia. Sarà necessario effettuare un’iniezione di capitale da 200 milioni di euro, così come è stato richiesto direttamente da Ivass per risollevare il Solvency II entro la fine di marzo. Con questa operazione, la situazione di Eurovita dovrebbe essere sistemata.
Cosa accadrà se, nell’arco di questi due mesi non dovesse arrivare un compratore? Purtroppo la gestione provvisoria, nel corso della quale il consiglio di amministrazione è sospeso ma non sciolto, non può durare per più di due mesi. Nel caso in cui, entro il mese di marzo non dovesse arrivare un compratore, l’Ivass sarà obbligata a fare un’altra mossa.
Il passo successivo, a quel punto, sarà l’amministrazione straordinaria. Questa operazione dovrà essere disposta direttamente da un decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e comporterebbe lo scioglimento di tutti gli ordini societari. Questa procedura può arrivare a durare un anno ed è possibile ottenere la proroga di altri dodici mesi. Nel corso di questi mesi andrebbero avanti le trattative per la vendita della compagnia. Non cambierebbe la situazione dei clienti, perché l’Ivass potrebbe decidere di continuare a tenere congelate le polizze.
In questo momento, comunque, ci sarebbero già alcune banche che starebbero pensando di erogare dei prestiti ai sottoscrittori, garantiti dalle polizze, nel caso in cui il cliente dovesse trovarsi nella situazione di aver necessità immediata dei propri risparmi.
Cosa si rischia se si va verso la liquidazione di Eurovita
Uno dei problemi maggiori, a questo punto, per il commissario è reperire un acquirente sul mercato prima che ci sia un rafforzamento patrimoniale. Questo tipo di operazione risulta un po’ difficile. Come è già accaduto in Italia per il sistema bancario, è possibile che quello assicurativo si prenda carico del salvataggio. Se invece si dovesse andare alla liquidazione, il fatto potrebbe avere delle pesanti ricadute sulla fiducia dei clienti nei confronti delle compagnie di assicurazioni. Per valutare, invece, quali possano le conseguenze dirette per ogni singolo cliente della compagnia di assicurazione in caso di liquidazione della stessa, è necessario prestare attenzione al contratto che il cliente ha in mano. In un’intervista rilasciata a “Milano Finanza”, Giuseppe D’Orta, esperto nel settore bancario e assicurativo, spiega:
“Le polizze di ramo 1 sono legate a una gestione separata che prevede l’iscrizione dei titoli al prezzo storico di carico. Man mano che la compagnia acquistava nuovi titoli, il valore si modificava ma con molta lentezza rispetto ai valori del mercato. Le gestioni separate di Eurovita, come si legge dai loro documenti, vedono la durata media degli investimenti di oltre 10 anni e nel 2022, per esempio, i Btp decennali hanno visto i prezzi scendere a doppia cifra. Questo comporta che in caso di liquidazione possono emergere perdite elevate, al momento latenti”.