Economia

Eurovita, quanto sono esposte le banche?

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Continua ad essere al centro dell’attenzione il salvataggio di Eurovita. A preoccupare in particolar modo i consumatori e gli investitori è il fatto che all’interno delle polizze unit linked, che sono distribuite direttamente da Eurovita, ci sono dei prodotti finanziari che sono stati realizzati proprio dalle sgr delle società che si sono fatte avanti per sostenere il salvataggio dell’azienda.

Giusto per avere un’idea leggermente più chiara di quanto stia avvenendo, basti pensare che sono 47 i fondi esterni di Fideuram e 22 quelli di Eurizon a cui sono collegate direttamente le unit di Eurovita. Ce ne sarebbero poi almeno 102 di Fineco AM e sette di Euromobiliare Asset Management sgr, che fa parte del gruppo Credem. In altre parole chi si è fatto avanti per salvare Eurovita lo fa anche per salvare sé stesso.

Non meravigliano, quindi, i rumor di stampa secondo i quali Fideuram, Fineco e Credem potrebbero diventare degli azionisti della nuova Eurovita, che si focalizzerebbe unicamente sulle unit linked, a seguito di un’iniezione di capitale nella società e nello scorporo delle gestioni separate.

Le banche più esposte

Stando a quanto ha riportato “Plus 24”, i soggetti maggiormente coinvolti in Eurovita sono Fideuram, la quale comprende anche posizioni di IW Bank, con circa 2,8 miliardi di euro. Per Credem, invece, si parla di una cifra che supera di poco il miliardo di euro e Sparkasse per un altro miliardo. Tra le posizioni aperte vi è anche quella di Fineco, che avrebbe investito in polizze Eurovita sarebbe pari al 13% del suo portafoglio assicurativo.

Tra gli altri soggetti coinvolti ci sono: Banca popolare di Puglia e Basilicata, Cassa di Risparmio di Volterra e Banca Consulia, con meno di 300 milioni di euro.

Salvataggio di Eurovita ancora in forse

Dopo che è saltato l’incontro previsto per lo scorso 20 aprile, adesso si sta lavorando alacremente per salvare Eurovita. Secondo quanto riporta l’inserto de “Il Sole 24 Ore”, sono ancora da definire una serie di dettagli molto importanti. Alessandro Santoliquido, il commissario per la gestione straordinaria, pare stia valutando di fare causa al fondo Cinven, proprietario di Eurovita. Alcune fonti vicine al dossier hanno riferito che questa pausa potrebbe essere il preludio ad un appuntamento leggermente più operativo, dal quale ne potrebbe derivare un assetto più delineato e con il quale si potrebbe mettere a terra un progetto leggermente più definito.

Il futuro di Eurovita disegnato fino a questo momento ne prevede lo spezzatino: la compagnia potrebbe essere sparita tra le cinque principali compagnie vita: Generali, Poste, intesa Sanpaolo, Unipol e Allianz. Le banche che hanno collocato le polizze saranno chiamate farsi garanti delle polizze di ramo I, nel momento in cui i titolari le volessero riscattare. Questo, però, risulta essere un ulteriore problema. Il progetto incontra qualche criticità, almeno sotto il profilo tecnico, come ad esempio le unit e le gestioni separate. Problemi ci sarebbero anche dal punto di vista sostanziale: all’interno dei portafogli ci sono molte minusvalenze, che dovranno essere gestite nel modo migliore.

Nel corso delle ultime settimane Confcommercio ha proposto una soluzione ponte per mettere in salvo i clienti, ma soprattutto non generare malcontento nel mondo bancario. Gli istituti di credito potrebbero provvedere a liquidare le polizze ai risparmiatori, subentrando nel contratto. In questo modo i clienti riuscirebbero ad ottenere il loro denaro e le banche eviterebbero perdite, rivalendosi direttamente su Eurovita.

Ricordiamo che fino al 30 giugno vi il blocco dei riscatti: è importante capire se del 1° luglio ci saranno delle eventuali corse agli sportelli per incassare le polizze.