Tiene ancora banco la questione Eurovita, la compagnia assicurativa commissariata da Ivass che ha congelato i riscatti delle polizze fino al 31 marzo 2023. A discutere della questione l’Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che ha incontrato i grandi operatori del comparto assicurativo italiano per capire il da farsi.
Caso Eurovita: di cosa si è discusso all’Ania
L’operazione di salvataggio sarebbe totalmente su base volontaria visto che non esiste nel mondo assicurativo uno strumento di salvataggio come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
Sul piatto c’è una ricapitalizzazione fino a 400 milioni di euro per ripristinare un corretto livello di Solvency. Chi parteciperebbe a quest’operazione? Le altre compagnie assicurative, ma anche le banche distributrici (Eurovita aveva 61 accordi di bancassurance) e lo stesso azionista Cinven, che potrebbe iniettare ulteriori risorse, dopo i 100 milioni di euro già versati a fondo perduto lo scorso febbraio.
Molti avrebbero espresso dubbi sull’operazione di ricapitalizzazione del gruppo che, secondo i calcoli dell’Ivass, dovrebbe ammontare a 250-300 milioni di euro. Secondo MF Milano-Finanza, importanti società del settore come Intesa Sanpaolo Vita, Unipol e Assicurazioni Generali non si sentirebbero sicure di partecipare in un’operazione che, anche in caso di riuscita, non offre molte garanzie. A dare il loro via libera sono state, invece, società assicurative di piccola e media dimensione. Ma manca il nome importante per mandare in porto l’operazione.
Cosa succede dopo il 31 marzo
Il tempo in ogni caso stringe e il 31 marzo 2023 scadrà la gestione provvisoria di Eurovita.
Cosa succederà? Se la compagnia troverà gli investitori, potrà rimettersi in carreggiata.
In caso contrario comincerà la gestione straordinaria, che il Ministero può disporre per un anno e prolungarla per altri 365 giorni. In quel momento gli organi collegiali verranno sciolti e il commissario Alessandro Santoliquido potrebbe essere accompagnato da altri commissari. Anche in questo caso la sospensione dei riscatti e delle cedole può essere prorogata. Se Eurovita finirà in liquidazione, i sottoscrittori di polizze verranno iscritti a quest’ultimo per il soddisfacimento degli asset.
Riguardo gli attivi a copertura delle riserve tecniche dei rami vita, il codice delle assicurazioni private stabilisce che si rimborsa — in via prioritaria rispetto agli altri titolari di crediti sorti anteriormente al provvedimento di liquidazione — chi ha diritto a capitali o indennizzi per polizze scadute o sinistrate entro il sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento di liquidazione e chi ha diritto a rendite maturate entro lo stesso termine; i titolari di crediti derivanti da operazioni di capitalizzazione; chi ha diritto alle somme dovute per riscatti; chi ha contratti in corso stipulati entro il sessantesimo giorno successivo alla data di liquidazione. C’è poi da sottolineare un altro aspetto: le polizze di ramo 1 di Eurovita, con gestione separata e investimenti per lo più in titoli di Stato, sono considerati contratti poco rischiosi.