Novità sul caso Eurovita, in particolare sulla newco che dovrà rilevare i portafogli della compagnia assicurativa (in mano a 400 mila clienti, per un valore di 20 miliardi di euro).
Gli aggiornamenti su Eurovita
Secondo le indiscrezioni di “Milano Finanza”, la newco di Eurovita si chiamerà Cronos e sarà guidata da Alessandro Santoliquido, attuale commissario di Eurovita. Una volta costituita la newco, cadrà il blocco dei riscatti, ad oggi previsto fino al 31 ottobre 2023. Ma l’Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni), è fiduciosa che si potrà anticipare, in quanto il salvataggio di Eurovita si chiuderà prima.
Inoltre, alla newco potrebbero aderire altre compagnie assicurative oltre alle 5 già a bordo: Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz. Queste ultime il 30 giugno scorso hanno siglato un accordo con le 25 banche distributrici ed alcuni dei principali istituti bancari italiani: Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca di Credito Popolare, Banca di Piacenza, Banca Fideuram, Banca Investis, Banca Popolare dell’Alto Adige, Banca Popolare di Lajatico, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare Sant’Angelo, Banca Profilo, Banco Desio, BNL, Cassa di Risparmio di Volterra, Cassa Lombarda, FinecoBank, Finint Private Bank, Gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena, Gruppo BCC Iccrea, Gruppo Cassa Centrale Banca, Gruppo Cassa di Risparmio di Bolzano, Gruppo Credem, Gruppo Credit Agricole, Gruppo Unicredit, Mediobanca, UBS Europe SE – Succursale Italia.
I rischi di Eurovita
Come abbiamo segnalato in precedenza, la mancanza di una chiara comunicazione nei confronti dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita rischia di rivelarsi un boomerang. Rischiamo di veder riaffiorare paure e problemi di fiducia dei risparmiatori non solo verso Eurovita, ma verso il sistema assicurativo in toto. Ciò potrebbe sfociare in riscatti anticipati, mancate stipule di polizze e quindi in un ulteriore calo della raccolta, in discesa dal 2022, ben prima che scoppiasse il caso Eurovita.
La raccolta delle polizze vita
Dopo il picco del 2015, la raccolta delle polizze vita si è ridotta notevolmente, tant’è che il risultato d’esercizio della gestione vita nel 2022 è stato in perdita per 400 milioni di euro, dopo dieci anni consecutivi di utili tra i 5,1 miliardi nel 2012 e i 2 miliardi nel 2018. Lo rileva il rapporto annuale dell’Ivass, relativo al 2022, pubblicato nel giugno 2023.
Lo studio segnala inoltre un calo della raccolta netta per le assicurazioni: -14 miliardi rispetto al 2021. Inoltre, la raccolta premi è ai minimi da 8 anni. Il trend di riduzione della raccolta nel ramo vita è proseguito nei primi mesi del 2023.