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Eurozona: attività economica, balzo maggiore in quattro anni. Ma Germania non convince

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ROMA (WSI)- Buona la performance dell’attività economica dell’Eurozona. Stando a quanto ha riportato Markit Economics, nel mese di giugno la crescita è stata la più sostenuta in quattro anni, con l’indice Pmi composite – che monitora sia la componente manifatturiera che quella dei servizi – che è cresciuto a 54,1 punti dai 53,6 punti di maggio.

Deciso recupero per il settore manifatturiero della Francia, con Markit Economics che ha reso noto che l’indice Pmi francese è salito a giugno a 53,4 punti dai 52 di maggio, al record dall’agosto del 2011.

Il sottoindice che misura l’attività manifatturiera è salito a 50,5 dai precedenti 49,4, la prima volta in fase di espansione dall’aprile del 2014, mentre l’indicatore dei servizi è salito a 54,1 dai 52,8 precedenti. Per la seconda economia dell’Eurozona, il Fondo Monetario Internazionale ha previsto una crescita superiore a +1% nel 2015, a un ritmo doppio rispetto a quella dello scorso anno.

Riguardo alla Germania, l’economia si è rafforzata nel mese di giugno. Sempre Markit Economics ha reso noto che l’indice Pmi composite dei servizi e dell’attività manifatturiera è salito a 54 punti, dai 52,6 punti di maggio, al di sopra del consensus, che aveva previsto un valore quasi invariato a 52,7 punti. Tuttavia, andando a esaminare le componenti del dato, si nota come la creazione di nuovi posti di lavoro abbia rallentato il passo, rispetto a maggio.

Lo stesso Oliver Kolodseike, economista di Markit intervistato da Bloomberg, afferma che i dati “mettono in evidenza un quadro contrastato per l’economia sel settore privato della Germania. Sebbene le aziende abbiano riportato che la produzione è cresciuta a un ritmo maggiore rispetto a maggio, gli ultimi incrementi nei sottoindici dei nuovi affari e dell’occupazione suggeriscono che la crescita dell’attività potrebbe di nuovo rallentare, nei prossimi mesi”.

In particolare, l’indice manifatturiero è salito a 51,9 dai 51,1 di maggio, mentre quello dei servizi si è attestato al record in tre mesi, salendo da 53 a 54,2 punti.

Buone notizie invece per l’Italia, che ha visto gli ordini all’industria balzare ad aprile, stando a quanto riportato dall’Istat, su base congiunturale del 5,4%, con rialzi che hanno interessato sia il mercato interno (+3,4%), che quello estero (+8,4%).

Su base annua l’indice grezzo degli ordinativi +7,9%, grazie soprattutto alla produzione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+40,0%), mentre una flessione si osserva solo nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-31,5%).