AMSTERDAM (WSI) – Giornata ricca di eventi quella di oggi con la riunione dell’Eurogruppo ad Amsterdam e l’Ecofin nel pomeriggio. Tra i vari punti all’ordine del giorno lo scandalo dei Panama Papers che ha coinvolto varie personalità del mondo della finanza e della politica, l’ultimo in ordine di tempo il primo ministro britannico David Cameron, ma anche gli attuali problemi di bilancio dell’Unione Europea e la necessità del rafforzamento dell’Unione bancaria.
Un’attenzione particolare sarà rivolta anche all’eventuale battibecco tra Mario Draghi e il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble dopo che ieri il presidente della Bce ha rivendicato l’indipendenza dell’istituto centrale di Francoforte dall’ingerenza politica di Berlino, che ha più volte espresso la sua disapprovazione per le misure di espansione monetaria straordinarie varate dal board della banca centrale.
Ma tema centrale delle discussioni sarà la crisi del debito greco. Si parlerà per la prima volta di un taglio dell’enorme fardello. Se il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici si è dimostrato fiducioso – “L’intesa è a portata di mano. Sono fiducioso che con uno sforzo ce la faremo” – a gettare acqua sul fuoco è stato però il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsslebloem.
“L’incontro di oggi non porterà ad alcun accordo sullo sblocco agli aiuti e sul taglio al debito”.
Così ha detto il presidente parlando ai giornalisti prima della riunione dei ministri finanziari in programma ad Amsterdam. Nonostante i passi avanti fatti dal governo di Atene sul fronte delle riforme, per il numero uno dell’Eurogruppo la strada per trovare l’accordo tra la Grecia e i creditori internazionali per lo sblocco di nuovi finanziamenti è ancora lunga e difficile.
Finito il vertice, la Grecia avrà qualche giorno di tempo per preparare un pacchetto di misure realizzabili e un pacchetto di misure in caso di emergenza. Quando giovedì della prossima settimana presenterà il suo programa di riforme all’Eurogruppo, le misure saranno sottoposto al vaglio dei creditori. A quel punto, ha fatto sapere Dijsselbloem durante la conferenza stampa a margine del meeting, avremo una “conversazione seria” su un pacchetto di alleggerimento del debito della Grecia.
Per il momento “non c’è il sostegno dei ministri finanziari dell’area euro per una svalutazione nominale del debito“. Il pacchetto principale vale circa il 3% del Pil ed è quasi completo, mentre il pacchetto di misure di emergenza sarà pari al 2% del Pil e verrà integrato all’altro piano di riforme “solo se sarà necessario”.
Quelle che arrivano da Atene sono comunque “buone notizie”, secondo Dijsselbloem. “La Grecia ha fatto grandi sforzi e le riforme intraprese richiedono tempo prima che diano i loro frutti (…) Vediamo a che punto siamo. Se si faranno progressi in termini di contenuto e successivi passi avanti inizieremo una discussione sul debito. Siamo però soltanto all’inizio, non aspettatevi alcun accordo oggi. Non ci sarà nella giornata di oggi alcuna decisione sulla Grecia”.
Il capo dell’Eurogruppo aveva già preventivato che le discussioni sull’alleggerimento del debito sarebbero cominciate solo dopo l’accordo sull’attuazione del programma con i creditori.
“Di una ristrutturazione del debito non abbiamo finora mai discusso” (oggi sarà dunque la prima volta). “L’unico elemento che abbiamo è l’impegno a valutare la messa a punto di nuove misure a patto che la Grecia faccia fronte interamente ai propri impegni”.