Economia

Eurozona, manifatturiero batte attese. Ma Francia è da recessione

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ROMA (WSI) – Sul fronte macroeconomico, mentre gli operatori di Borsa attendono con impazienza di conoscere l’atteso report occupazionale degli Stati Uniti, in Eurozona sono stati pubblicati i dati sull’attività manifatturiera di marzo. Le cifre hanno fatto meglio delle attese.

L’indice Pmi dell’area euro ha registrato un miglioramento sia rispetto alla rilevazione flash che rispetto al mese precedente. La rilevazione è stata pari a 51,6 punti. Si tratta di un numero migliore rispetto alla lettura della stima flash di 51,4 e anche rispetto a quella di febbraio (51,2).

In Eurozona si sono distinte in positivo Italia e Germania, mentre la seconda forza economica dell’area, la Francia, ha deluso. L’indice Pmi italiano si è attestato a quota 53,5, sopra i 52,2 di febbraio e meglio delle attese degli economisti interpellati da Reuters che erano in media per un livello pari a 52,6.

In Francia l’indice manifatturiero è invece sceso a quota 49,6, in linea con le stime ma sotto i livelli di 50,2 di febbraio. È anche un punteggio che indica una contrazione dell’attività rispetto invece al mese precedente. La Germania ha invece più di un motivo per essere serena: l’indice manifatturiero ha registrato una prova migliore della stima preliminare (50,7 contro 50,4) e anche rispetto a febbraio, quando il risultato era stato di 50,5 punti.

Anche in Cina intanto ha sorpreso in positivo il dato sull’indice manifatturiero, che si è espanso per la prima volta in nove mesi. L’indice Pmi della seconda economia al mondo è salito dai 49 di febbraio ai 50,2 di marzo, un livello che non si vedeva da agosto. Ci arebbero insomma tutti i presupposti per un miglioramento dell’andamento degli indici di Borsa, invece – complice il calo di banche e petroliferi – non è così.