ROMA (WSI) – L’indice PMI Composite Output Index stilato da Markit- che si basa sul sondaggio a cui partecipano diverse aziende – è salito a ottobre a 52,1 punti, contro i 52 di settembre.
Sebbene si tratti del 16esimo mese consecutivo di espansione, la notizia non è del tutto positiva. “La Spagna e la Germania hanno assistito a un aumento degli affari, ma in parte il risultato è stato compensato dalle contrazioni in Italia (la più veloce in 11 mesi) e Francia (la più forte in 16 mesi), si legge nel report di Markit.
Inoltre per la prima volta da novembre 2013 si sono viste delle perdite di posti di lavoro. Le pressioni al ribasso sul fronte dei prezzi sono invece rimaste immutate.
Il PMI dei servizi dell’Eurozona è sceso inoltre a 52,3, dai 52,4 di settembre.
“Il Pmi dell’Eurozona mette in evidenza un’economia che più probabilmente peggiorerà invece di tornare in vita. Sebbene la produzione sia cresciuta a un ritmo più veloce rispetto a settembre, coerentemente con la crescita trimestrale del Pil dello 0,2%, la quasi stagnazione dei nuovi ordini, che hanno riportato il peggior risultato in 15 mesi, suggerisce che il cammino per la crescita potrebbe deteriorare nei prossimi mesi”, ha commentato Chris Williamson, responsabile economista Markit.
Rese note anche le vendite al dettaglio di settembre, che sono tornate a calare in Eurozona, segnando -1,3% su base mensile. Su base annua, riporta Eurostat, il rallentamento è stato pari allo 0,6 per cento, dal più 1,9 per cento di agosto.
Tornando alla dinamica mensile, la contrazione più forte, pari al meno 2,2 per cento, ha riguardato i prodotti non alimentari, che spaziano dall’abbigliamento, all’elettronica alla salute. Il calo generale si settembre segue un più 0,9 per ceto ad agosto ma anche un meno 0,3 per cento segnato dalle vendite a luglio.