BRUXELLES (WSI) – Iniziano ad arrivare notizie positive dall’area della moneta unica. In Eurozona la produzione industriale è cresciuta più del previsto in novembre.
Mese su mese la produzione è aumentata dello 0,2%, ma è ancora lo 0,4% sotto i livelli di un anno fa, quando i dati facevano pensare a un’accelerazione della ripresa (+1,8% su anno nel 2014 ai massimi dal 2010).
Gli economisti si aspettavano una variazione nulla per novembre su base tendenziale e del -0,7% rispetto a un anno fa.
Il rialzo dello 0,1% del mese precedente è stato rivisto al rialzo a +0,3% e la cifra annuale di ottobre è salita dal +0,7% al +0,8%.
Il blocco a 19 ha avuto difficoltà l’anno scorso, con anche la locomotiva tedesca che ha fatto fatica a non sprofondare in una recessione tecnica.
L’inflazione continua a rallentare il passo e la Banca centrale europea è chiamata ad agire per sostenere l’economia e i mercati, scongiurando una deflazione.
Gli ultimi numeri sono incoraggianti, tuttavia il mercato del lavoro langue con la disoccupazione ai livelli record. Gli economisti restano cauti e le società non hanno ancora abbastanza fiducia nelle condizioni economiche da tornare ad assumere.
Con la produzione industriale ancora oltre il 10% sotto i livelli pre crisi, c’è ancora tanta strada da fare e i rischi di deflazione in alcune areee della regione non sono ancora scomparsi.
Sui mercati l’euro non ha giovato dei dati e continua a perdere terreno dopo la notizia della luce verde concessa dai giudici della Corte di Giustizia europea al piano di acquisto di bond governativi da parte della Bce.
(DaC)