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Eurozona: ripresa produzione industriale. Dilemma Bce

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BRUXELLES (WSI) – Segno positivo per la produzione industriale nella zona euro che è passata dal -0,3% a giugno al +0,6% di luglio. Un trend in crescita dopo che a maggio era stata pari a quota -0,2% e ad aprile +0,1%.

Se messi a confronto con i dati degli anni precedenti, tuttavia, le cifre sono da considerarsi ancora molto deludenti. Rispetto ai livelli pre crisi l’attività è dell’11% più debole.

Nella Ue il dato è di +0,3% dopo i -0,1%, -0,2% e +0,1% rispettivamente. Rispetto a un anno prima la produzione industriale è aumentata dell’1,9% nella zona euro e dell’1,8% nella Ue.

I dati positivi potrebbero anche mettere in crisi la Banca centrale europea, che fino ad almeno settembre 2016 ha intenzione i iniettare liquidità nel sistema comprando titoli di stato per un valore complessivo di 1.100 miliardi di euro. L’inflazione è ancora ben lontana dalla soglia del 2% desiderata dalle autorità, ma se l’economia dimostrerà di essere forte, la Bundesbank e gli altri falchi inizierebbero a fare pressioni sull’istituto guidato da Draghi per rivedere le politiche accomodanti straordinarie.

L’Eurostat ha rivisto i dati pubblicati il 12 agosto scorso relativi al mese di luglio: la produzione industriale nella zona euro a giugno è stata rivista da -0,4% a -0,3% rispetto a maggio, e per la Ue da -0,2% a-0,1%. Rispetto a un anno prima la revisione è stata da +1,2% a +1,5% per la zona euro e da +1,7% a +2% per la Ue.

Soffermandoci sul nostro paese, la produzione industriale in Italia a luglio è aumentata dell’1% dopo -1% di giugno, mentre in Francia si è registrato un -0,8% dopo -0,2%, in Germania +0,5% dopo -0,6% e infine in Spagna +0,6% dopo +0,7%.

(Aca-DaC)