BRUXELLES (WSI) – Nell’area euro la frenata del manifatturiero continua in un contesto di economia sempre più stagnante.
Nell’ultimo mese l’indice PMI del settore si è contratto a 50,3 punti, che rappresentano i minimi degli ultimi 14 mesi a un passo dalla fase di contrazione.
Nuovi segnali negativi dalla Germania dove il settore industriale tedesco si è contratto per la prima volta in 15 mesi.
Oltre alla Germania, pesa anche la debolezza della Francia, la seconda economia della regione.
L’indice PMI calcolato da Markit mostra come le difficoltà dell’Europa si stiano espandendo a macchia d’olio, con società in Austria, Germania, Grecia e Francia che hanno tutte registrato una frenata nel mese scorso.
La domanda per i beni europei è scesa un po’ dappertutto. I nuovi ordini all’industria hanno subito una flessione per la prima volta da giugno 2013 nel blocco a 18. I prezzi export e import sono calati, aumentando le preoccupazioni circa l’avvicinarsi dello spauracchio deflazione. In Europa registrato un calo del PMI manifatturiero a 51,6 da 52,2 in agosto.
Per una volta a sorpresa va meglio l’Italia. L’indice Pmi sull’attività manifatturiera è salito a settembre a 50,7 punti dai 49,8 di agosto. Il dato è stato migliore delle previsioni degli analisti, che si attendevano una flessione a quota 49,5 punti.