New York – Un premio da 104 milioni di dollari per avere fatto la spia sui casi di evasione fiscale all’interno di Ubs. L’incentivo promesso e poi accordato al banchiere spione americano Bradley Birkenfeld dall’IRS ha diviso le autorita’ politiche svizzere e statunitensi.
Birkenfeld ha informato le autorita’ americane sulle operazioni di evasione effettuate da una serie di facoltosi contribuenti e facilitate dalla banca elvetica. Il banchiere ha fatto i nomi di 4000 cittadini Usa con conti in Svizzera, perseguiti come evasori.
La legge degli Stati Uniti prevede una relazione tra le entrate recuperate dall’IRS grazie alle soffiate e il compenso allo “spione”. Nel caso di Birkenfeld il gettito recuperato e’ stato davvero tanto.
Il banchiere Birkenfeld e’ stato condannato nel 2009 a 40 mesi di carcere per aver contribuito attivamente ad alcune operazioni di evasione fiscale che hanno recato profitto ai contribuenti americani.
Ubs e l’Associazione dei banchieri svizzeri (ASB) si sono limitate a un «No comment», cosi’ come il Segretariato di Stato sulle questioni finanziarie internazionali (SFI). Ma a livello politico le reazioni non si sono fatte attendere.
Anche tra i partigiani della strategia delle ‘soffiate’, c’e’ chi parla di un “passo in avanti importante” per stanare i grandi evasori ma anche chi denuncia una “deriva scioccante”. Una cosa non si discute: la dimensione spropositata della ricompensa.