“La nostra legislazione tributaria è piena di ossimori, se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di imposte non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata, le norme si contraddicono”.
L’ha detto ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo a un convegno a Milano. Una dichiarazione che ha fatto discutere e che ha riacceso l’attenzione sul tema dell’evasione fiscale in Italia, dopo le recenti dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che ha definito la tassazione “pizzo di Stato”. Ma qual è la situazione fiscale degli italiani?
Come funziona la tassazione in Italia?
In Italia la tassazione è improntata al criterio della progressività, ossia è proporzionale all’aumentare delle loro disponibilità economiche. Ciò significa che le aliquote aumentano al salire degli scaglioni di reddito. Ciò è sancito dall’articolo 53 della Costituzione Italiana. La sua attuazione è garantita dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche). Tuttavia, tra il dire le tasse che ci sono e il fare i pagamenti, c’è di mezzo il “mare dell’evasione fiscale”.
L’evasione fiscale in Italia
L’evasione fiscale è uno dei problemi atavici del nostro paese. I dati di Itinerari Previdenziali del 2018, riportati dal direttore Leopoldo Gasbarro in questo articolo del 2020, erano impietosi. Uno su tutti: il 13,7% della popolazione pagava il 58,95% delle tasse. I dati più recenti di Itinerari Previdenziali, relativi al 2020, dicono che su 9.641.488 cittadini residenti all’1/1/2020 (un numero inferiore rispetto al 2018 e al 2017), hanno presentato la dichiarazione dei redditi solo 41.180.529, ancora inferiori di 600 mila unità rispetto al 2008. Inoltre, i contribuenti versanti, ossia coloro che versano almeno 1 euro di Irpef sono 30.327.388, il valore più basso dal 2008 di circa 760.000 unità. Un calo ascrivibile in parte alla pandemia, che ha ridotto la popolazione italiana. Dalle stime di Itinerari Previdenziali, emerge che il 12,99% dei cittadini paga il 59,95% delle imposte. La situazione è pertanto addirittura peggiorata rispetto ai 2 anni precedenti.
Per quanto riguarda il carico fiscale, solo il 42% degli italiani paga il 91,8% dell’Irpef, mentre il restante 58,06% paga solo l’8,19%. L’Irpef media per contribuente ammonta a 367 euro. In generale, il centro studi rileva un calo dei contribuenti e del reddito per tutti gli scaglioni. Il carico fiscale invece è in linea con quello dello scorso anno, per cui è sceso il numero dei contribuenti con reddito da 35 mila euro in su, ma il carico fiscale su di loro è aumentato. Il grafico sotto mostra chiaramente i contribuenti e il carico fiscale loro associato. Si desume che il 79,92% dei contribuenti versa il 27,95% dell’Irpef, mentre la maggior parte dell’imposta è carico del 20,8% delle persone, con redditi da 29 mila euro in su.
Chi paga l’Irpef in Italia?
Itinerari Previdenziali ha altresì analizzato come si distribuisce il carico Irpef tra i diversi contribuenti. L’Irpef totale ha un valore di 147,38 miliardi di euro, di cui 86,933 miliardi pagati dai lavoratori dipendenti (che diventano 75,034 al netto dell’effetto bonus-Tir).
Tra gli autonomi (imprenditori, partite Iva e partecipanti in società di persone e assimilate), pari a circa 6 milioni, i dichiaranti sono 2,2 milioni. A questi vanno aggiunti i 444.596 autonomi diversi dal modello CU, 14.610 lavoratori autonomi occasionali e i 20.133 allevatori-agricoltori, i cui dati sono inclusi nella tabella relativa ad “altri contribuenti”. Fa riflettere un dato: solo gli autonomi che dichiarano redditi sopra i 20 mila euro (il 45,33% del totale, ossia circa 1 milione di persone), pagano imposte sufficienti a finanziare la sanità, mentre il restante 54,6% è a carico degli altri lavoratori.
Per quanto riguarda i pensionati (16 milioni, di cui 7,6 milioni con prestazioni parzialmente o totalmente a carico della fiscalità), il 44,22% paga il 6,94% dell’Irpef, mentre il 38,71% ne paga l’80,68%.