ROMA (WSI) – Matteo Renzi ha provato a difendere la norma inserita nella delega fiscale che per molti è un favore a Silvio Berlusconi, che gli consentirebbe di tornare in politica ‘incensurato’. Ma oltre a promettere modifiche, non ha spiegato se sarà retroattiva.
Secondo il premier c’è ancora lo spazio per apportare cambiamenti in corso ai decreti delegati sul fisco, tra cui la famigerata norma del 3% che stabilisce che non sarà punibile chi ha commesso un reato (tra cui la frode fiscale) per una somma pari a meno del 3% dell’imponibile. Anche se passerà così com’è non è chiaro se la norma sarà retroattiva.
“Nei decreti delegati sul fisco c’è anche lo spazio per modificare in meglio le norme sulle partite Iva e spero riusciremo a presentare” tutta la riforma fiscale “il 20 febbraio”, ha detto il presidente del Consiglio ai microfoni di Rtl 102,5.
Durante la trasmissione radiofonica Renzi ha anche sottolineato che il governo fa ancora in tempo a mofidicare le nuove regole introdotte per i professionisti indipendenti, che in una volta sola hanno dovuto subire da gennaio una doppia mannaia.
Se la delega fiscale resterà intatta, verrà introdotto un nuovo regime dei minimi molto più svantaggioso del precedente per chi ha una partita Iva e al contempo aumenteranno i contributi da versare all’Inps.
Con la Legge di Stabilità è definitivamente finito il regime super agevolato che garantiva ai giovani sotto i 35 anni che volessero avviare per la prima volta un’attività di aprire una partita Iva con un’aliquota fiscale unica del 5%.
L’imposta unica verrà alzata al 15%, senza limiti d’età. Per di più sono scese notevolmente le soglie (tra 15 e 40mila euro a seconda delle professioni) per accedere al regime. Sul fronte previdenziale, invece, è iniziato il percorso di crescit delle tasse che nel 2018 porterà l’aliquota dei contributi dal 27 al 33%.
(DaC)