Evasione fiscale verso la svolta: vicina operatività dell’algoritmo per scovare i furbetti
Se ne parla da tempo, ma potrebbe essere arrivata la svolta per l’evasione fiscale. L’incrocio delle banche dati per trovare i contribuenti italiani a più alto rischio evasione fiscale starebbe per diventare operativo. Lo riporta il Messaggero, secondo cui lo schema di decreto ministeriale sarebbe ormai pronto: si attende solo il disco verde del Garante per la privacy. Se tutto filerà liscio, si comincerà a luglio.
Cosa cambia
Nel mirino del fisco finiranno conti correnti, carte di credito, ma anche registri immobiliari e mobiliari. L’obiettivo è quello di individuare contribuenti a rischio evasione e stimolare l’adempimento spontaneo. In pratica, al presunto evasore verrà inviata una lettera in cui verrà detto di saldare il conto prima che venga avviato un accertamento formale. L’impegno dell’esecutivo con l’Europa, all’interno del PNRR, è di aumentare del 15 per cento l’invio di queste lettere. Si prevedono 2,5 milioni di missive.
Come funzionerà l’algoritmo
Ma come funzionerà il nuovo algoritmo del Fisco? Sempre secondo Il Messaggero, verranno create due liste di contribuenti: in una finiranno coloro che hanno un rischio di evasione più alto; nella seconda lista, invece, finiranno i contribuenti che presentano uno o più rischi fiscali. In entrambi i casi, non verranno indicati i nomi reali dei contribuenti ma solo degli pseudonimi. Solo nel momento in cui verrà inviata la lettera (di invito a saldare o di vero e proprio accertamento), allora verrà reso noto il nome.
In Italia, il Fisco dispone di 162 banche
Secondo uno studio pubblicato di recente dalla CGIA, in Italia l’Amministrazione Finanziaria riceve e cataloga miliardi di informazioni in ben 162 banche dati che, però, finora solo in piccola parte è riuscito a “utilizzare”, in particolar modo, per contrastare l’evasione fiscale, che ammonta intorno a 105 miliardi di euro all’anno. In linea puramente teorica è come se ci fossero 162 schede che riportano fedelmente la capacità reddituale, i consumi e il livello di ricchezza di ogni italiano. In altre parole, al fisco le informazioni sui contribuenti italiani certamente non mancano. A questo punto, non resta che incrociare i dati.