NEW YORK (WSI) – L’Expo 2015 è visto da Renzi come uno dei pilastri per rilanciare l’economia italiana, l’economia del terzo più grande paese dell’Eurozona.
La speranza, come riporta Bloomberg, è che essa sia destinata a portare un boom di nuovi posti di lavoro a Milano, per così mostrare il potenziale dell’Italia in un momento in cui gli investitori hanno spinto i rendimenti dei titoli del Paese ai minimi storici.
Questa è perlomeno la speranza. Invece l’attenzione sull’evento rischia di fornire una fotografia del malessere a lungo termine del Paese, o come scrive Bloomberg: “della stessa città in cui è scoppiato lo scandalo di Tangentopoli nel 1990 ed ha poi continuato a distruggere il sistema politico della nazione”.
“I grandi eventi internazionali come l’Expo stuzzicare gli appetiti dei politici e dei corrotti”, ha dichiarato Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di strategia della Bocconi, “l’Expo è stato un atto di narcisismo tipico dell’epoca della pre-crisi finanziaria”.
Bisogna però notare come la fiera mondiale di Milano potrebbe aumentare il prodotto interno lordo italiano di 10 miliardi di euro e portare a 200 mila nuovi posti di lavoro fino al 2020, secondo una previsione dell’Università Bocconi. Tutto questo fornirebbe un impulso positivo all’economia italiana.
Renzi infatti nei giorni scorsi ha infatti dichiarato: “Se Milano vincerà la sfida dell’Expo, l’Italia uscirà dalla paura e dalla disperazione”.
La speranza per la città è quella di ospitare durante l’attrazione 21 milioni di visitatori nella città, ma gli arresti della scorsa settimana hanno macchiato questa ambizione: “la vera ragione di sgomento è che queste persone sono ancora benvenuti all’interno delle istituzioni”, ha dichiarato l’ex magistrato Antonio Di Pietro, “è come se il capo di una filiale della banca aprisse la porta ad un ladro”.
Expo 2015 inizierà poi con solo la metà delle infrastrutture promesse. Solamente una su tre nuove linee ferroviarie metropolitane saranno pronte, mentre il progetto di un canale che collega il centro di Milano con l’area espositiva sulla sua periferia, uno dei punti forti della candidatura della città, verrà ridimensionato.
Renzi ha ribadito l’impegno del governo e nominato Raffaele Cantone, il capo dell’autorità nazionale anticorruzione, a ripulire la fiera con l’aiuto di una task force di avvocati e specialisti del settore: “l’ Expo deve diventare il fiore all’occhiello del nostro Paese”, ha detto Renzi, “quelli che rubano devono essere fermati. I lavori pubblici invece devono andare avanti”.