NEW YORK (WSI) – Il mercato azionario statunitense è in caduta libera. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, il Dow Jones e lo S&P 500 hanno perso circa il 5% del loro valore. Più significative le perdite del Nasdaq, che ha ceduto circa il 6,4%. Questo potrebbe essere solo un assaggio delle tempesta. Secondo Marc Faber, noto investitore svizzero famoso per le sue previsioni pessimistiche sul mercato, lo S&P 500 potrebbe scendere fino a toccare livelli che non si vedevano da cinque anni.
Nel dettaglio, Faber si aspetta che il benchmark americano che, ieri ha chiuso la seduta a 1.943 punti, possa raggiungere i minimi del 2011, ovvero intorno a 1.099.23 punti, ovvero il 40% in meno rispetto ai valori attuali. Ma questa è solo la view moderatamente negativa. Quella piu’ bearish vede un crollo dello S&P 500 ai livelli del 2009, ovvero a 676.53 punti.
Al di là dei numeri, quello che colpisce è che per Faber la causa principale del panico sui mercati non e’ tanto la paura di un rallentamento dell’economia cinese, quanto piuttosto il fatto che “la liquidità globale sul mercato sta diminuendo drasticamente per effetto del calo dei prezzi del petrolio” ha detto l’investitore al sito finanziario americano MarketWatch.
Al centro della tesi di Faber c’è il prezzo del greggio, considerato il motore principale dell’economia e del mercato azionario. Se da una parte il calo delle quotazioni del greggio sono una notizia positiva per l’economia (i consumatori spendono meno per l’acquisto della benzina), dall’altra parte “l’aumento del prezzo del petrolio coincide alimenta liquidità sul mercato e viceversa”.
A complicare le cose, ci sarebbe poi il fatto che gran parte delle società che compongono lo S&P 500 sono entrati in una fase di mercato “orso”, una situazione che generalmente implica una caduta di almeno il 20% da un picco recente.