Info Wars e il suo fondatore, Alex Jones, sono noti da anni come una delle sorgenti più frequentate dagli amanti delle teorie del complotto e dall’informazione anti-sistema. All’interno di questo perimetro il sito Info Wars, assieme a Breitbart News è stato considerato come uno degli organi di informazione alternativa che più ha aiutato la campagna presidenziale di Donald Trump. Quando si parla di fake news, quello di Info Wars è un nome che spesso ricorre nelle liste nere della (poca) attendibilità.
Da oggi, però, le pagine gestite su Facebook da Alex Jones non sono state congelate e non sono più visibili. Una corposa nota del social network ha precisato le ragioni alla base della scelta: ripetute violazioni della policy in termini di hate speech, ovvero di discorsi inneggianti all’odio verso specifici gruppi della società; nello specifico, musulmani, immigrati e transgender. Nelle stesse ore alcuni podcast di Info Wars ospitati su iTunes sono stati rimossi dalla directory per motivi assai simili.
“Apple non tollera i discorsi di incitamento all’odio e abbiamo linee guida chiare che i creatori e gli sviluppatori sono tenuti a seguire per garantire che venga prodotto un ambiente sicuro per tutti i nostri utenti”, ha detto a BuzzFeed News un portavoce di Apple, “i podcast che violano queste linee guida vengono rimossi dalla nostra directory rendendoli non più ricercabili o disponibili per il download o lo streaming. Crediamo nel rappresentare una vasta gamma di punti di vista, purché le persone rispettino coloro che hanno opinioni diverse”.
Le polemiche non sono mancate da parte dei diretti interessati, che si sentono vittime di una censura che potrebbe costituire un precedente per l’informazione ultraconservatrice:
“Facebook ha bannato in modo permanente Info Wars. Per ‘incitamento all’odio’ non specificato. Non ci hanno nemmeno detto quali fossero i messaggi offensivi. Questo imposta un precedente agghiacciante per la libertà di parola. A tutti gli altri canali di notizie conservatori – voi siete i prossimi. La grande purga della censura è veramente iniziata”, ha scritto su Twitter l’editor di Info Wars, Paul Joseph Watson.