NEW YORK (WSI) – Travolto dal datagate il social network più famoso al mondo Facebook cambia e recepisce le novità introdotte a seguito dell’adeguamento al Gdpr, il nuovo regolamento europeo sulla privacy.
La prima grande novità riguarda i ragazzi minorenni, che nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni per accedere al social network fondato da Mark Zuckerberg dovranno ottenere il consenso dei genitori. Come funzionerà lo spiega la società in una nota:
“Le persone di età compresa tra i 13 e i 15 anni in alcuni paesi Ue hanno bisogno del permesso di un genitore o tutore per compiere azioni specifiche su Facebook. Questi adolescenti vedranno una versione meno personalizzata del social con condivisione limitata e annunci meno rilevanti, fino a quando non otterranno il permesso da un genitore o tutore di usare tutti gli aspetti di Facebook”.
Per chi ha meno di 13 anni si ricorda che al momento non è possibile iscriversi alla piattaforma, così come avviene per altri social. Altra grande novità riguarda il riconoscimento facciale che d’ora in poi sarà facoltativo.
“Stiamo dando ai cittadini di Ue e Canada la scelta di attivare il riconoscimento facciale. L’utilizzo del riconoscimento facciale è completamente facoltativo per chiunque su Facebook. Le nostre funzioni di riconoscimento facciale aiutano a proteggere la privacy e a migliorare le esperienze, per esempio rilevando quando altri potrebbero tentare di utilizzare la tua foto come immagine del profilo e consentendoci di suggerire amici che potresti voler taggare in foto o video. Da oltre sei anni offriamo prodotti che utilizzano il riconoscimento facciale nella maggior parte del mondo”.
Le novità verranno presentate in Europa a partire da questa settimana. Infine gli utenti, sottolinea Facebook, sceglieranno se far usare al social network i dati raccolti dai partner pubblicitari e potranno anche cancellare informazioni del profilo come quelle politiche e religiose.
“Le inserzioni sulla piattaforma sono più rilevanti quando usiamo i dati dei partner pubblicitari, come siti e applicazioni che utilizzano strumenti di business come il nostro pulsante “Mi piace”. Chiederemo alle persone di rivedere le informazioni su questo tipo di pubblicità e di scegliere se vogliono o meno che noi usiamo i dati dei partner per mostrare loro le inserzioni pubblicitarie”.