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Facebook vuole lanciare il wallet digitale Novi entro l’anno

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Mentre il lancio della sua stablecoin Diem (ex Libra) resta ancora un’incognita, Facebook ha dato chiari segnali sull’arrivo di un portafoglio digitale denominato Novi che consentirebbe di conservare, inviare o utilizzare criptovalute per fare acquisti.

Facebook: che cosa è Novi

L’obiettivo finale di Novi è quello di veicolare su questo portafoglio la stessa stablecoin sulla quale Facebook sta lavorando dal 2019. Ad anticipare il progetto, battezzato con il nome Novi, è stato il responsabile crypto di Facebook e membro della Diem association, David Marcus, in un intervento su Medium e in una successiva intervista a The Information, pubblicata il 25 agosto. Il team al lavoro sul progetto conta di poter arrivare al lancio del nuovo wallet entro quest’anno.

“Il portafoglio Novi è pronto”, ha dichiarato Marcus, “siamo pronti a lanciarlo sul mercato dopo aver acquisito le licenze necessarie per operare negli Stati Uniti e in altri paesi”. Secondo quanto dichiarato dal responsabile di Facebook, la società vorrebbe lanciare Novi contestualmente alla sua stablecoin Diem, anche se non è detto che ci riuscirà. Su quest’ultimo aspetto saranno le autorizzazioni a scandire i tempi. Le sfide sotto il profilo legale hanno allungato drasticamente le attese per il lancio di Libra, già annunciata nel 2019 e poi costantemente rinviata fino al cambio del nome in Diem e lo spostamento delle operazioni dalla Svizzera agli Stati Uniti, nel dicembre 2020. I trasferimenti su Novi funzionerebbero proprio tramite la blockchain di Diem.

L’obiettivo dichiarato di Novi (e Diem) è di garantire un sistema per i pagamenti più veloce ed efficiente. “Negli Usa l’infrastruttura di pagamenti è probabilmente la peggiore di qualsiasi paese sviluppato nel mondo, e sempre più indietro, mentre la Cina si sta muovendo con determinazione e fretta per costruire un’infrastruttura che renderà lo yuan digitale uno sfidante del dollaro come valuta di riserva del mondo”, aveva scritto Marcus su Medium.

L’Automated Clearing House, che regola la maggioranza dei pagamenti non in contanti negli Stati Uniti “è stato concepito nei primi anni ’70, e i pagamenti impiegano ancora fino a tre giorni per essere completati. Nel frattempo, i commercianti pagano dieci volte di più per accettare pagamenti dai consumatori negli Stati Uniti che in Europa”. Sarebbe questa la realtà che Facebook punta a migliorare.