GINEVRA (WSI) – Henry Falciani fa il botto nella sua prima apparizione come ospite in studio e in diretta in un programma televisivo italiano.
Nell’ultima puntata di Servizio Pubblico, l’informatore segreto che ha reso pubblici i documenti sui clienti evasori della banca privata HSBC di Ginevra, ha rivelato di essere disoccupato al momento e di essersi dovuto reinventare facendo un corso di formazione sull’intelligenza artificiale.
L’ingegnere informatico francese dice di aver guadagnato 3.500 euro al mese l’anno scorso.
Nel commentare uno stralcio del film “The wolf of Wall Street” Falciani ha spiegato al conduttore Michele Santoro che “Questo sistema è architettato in modo tale che solo noi e le piccole imprese paghiamo le tasse”.
“Violare il segreto bancario in Svizzera – aggiunge il whistleblower che ha chiesto di essere giudicato a Berna ma con un processo regolare – è peggio di aver ammazzato, è estremamente grave”.
“Non si fa se non si è riflettuto bene su ciò che significa. Sono ricercato, sono stato in carcere per 5 mesi. Ma senza tutto questo non si sarebbe potuta iniziare questa inchiesta”.
In studio Gianni Dragoni ha spiegato come funzionerà la legge sul rientro dei capitali stretta tra Svizzera e Italia. “Consente chi ha portato soldi all’estero in nero di mettersi in regola senza venire perseguito penalmente, purché si autodenunci, paghi le tasse che non ha versato e gli interessi, più una multa, piccola perché c’è lo sconto”.
E aggiunge: “La legge prevede un ulteriore sconto per gli evasori: dimezza da 10 a 5 anni i termini di prescrizione dell’accertamento fiscale, cioè i controlli dell’Agenzia delle entrate nei paesi detti “black list”, la lista nera dei paradisi fiscali, dove di solito finiscono i soldi esportati in modo illegale”.
Il giornalista continua: “Se lo Stato “a regime fiscale privilegiato”, cioè il paradiso fiscale nel quale sono nascosti i soldi, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge fa un accordo con l’Italia “che consenta un effettivo scambio di informazioni” bancarie sui contribuenti (una sorta di rinuncia al segreto bancario) i termini di prescrizione per l’”accertamento” fiscale si dimezzano a 5 anni, come per un pensionato o un lavoratore dipendente.
Se la Svizzera – continua Dragoni – “fa l’accordo con l’Italia, ci sarà uno sconto di 75.000 euro su ogni milione evaso. Sui 200 miliardi che si stima siano in Svizzera, lo sconto per gli evasori sarebbe di 15 miliardi. Questo sconto è un “incentivo” per far emergere i capitali in nero. Ma l’incentivo è a favore dello Stato o degli evasori?”
(DaC)