Fallisce il magnate del petrolio brasiliano che doveva diventare l’uomo più ricco del pianeta
NEW YORK (WSI) – La compagnia petrolifera marchio di fabbrica dell’imprenditore brasiliano Eike Batista, che un tempo stava per diventare l’uomo più ricco del pianeta, ha fatto ricorso all’amministrazione controllata.
Come è potuto succedere? La notizia, letta come viene riportata dal New York Times e altri media, è sorprendente. Lo è meno per chi conosceva o ha avuto a che fare con il personaggio.
OGX e il suo padre magnate erano il simbolo del boom economico brasiliano, uno Stato che è in pochi anni diventato una potenza mondiale economica, ma che ultimamente è diventata più lo specchio di una elite di imprenditori arricchiti in fretta e con facilità che pensa di essere al di sopra delle leggi che governano la potenza sudamericana.
L’ascesa e caduta di Batista sono esemplari di questo fenomeno e la bancarotta ora rappresenta un esame importante per i mercati sudamericani.
Come ha riassunto bene Arthur Byrnes, managing director di Deltec Asset Management interpellato sulla vicenda dal Financial Times, “in un certo senso Batista era quel genere di persone che avrebbe potuto fare cose buone per il Brasile in termini di infrastrutture e incremento della competitività nel settore privato. Invece ha mandato tutto all’aria”.
Come ci insegnava Seneca non è povero chi non ha abbastanza, ma chi vuole sempre di più ed “è grande chi sa essere povero nella ricchezza”.