Dopo il buon avvio i listini americani hanno girato in territorio negativo a causa delle forti pressioni sul comparto bancario/finanziario. L’ottimismo generato dall’ultimo rapporto occupazionale ,che ha evidenziato una crescita di nuovi posti di lavoro negli Usa nettamente al di sopra delle attese, non e’ durato a lungo. Il Dow Jones arretra dello 0.57% a 13490, l’S&P500 dello 0.70% a 1497, il Nasdaq perde lo 0.23% a 2788.
La crisi del comparto del credito sembra ancora lontana dall’essere risolta, a differenza di quanto credevano molti operatori, e le svalutazioni riportate dalle grosse istituzioni finanziarie negli ultimi giorni ne sono la prova. A peggiorare la situazione in giornata e’ un articolo pubblicato dal Wall Street Journal in cui si legge che il colosso bancario Usa Merrill Lynch (MER) sarebbe coinvolto in operazioni con diversi hedge funds che potrebbero avere l’effetto di posticipare, ma non limitare, le perdite legate al business dei mutui. Il titolo cede oltre il 10% a meta’ giornata. Goldman Sachs (GS) arretra del 6.47%, Bear Stearns (BSC) del 4.73%. Il titolo Barclays (BCS) tratta in ribasso del 6.70% sulle speculazioni di una probabile richiesta d’intervento per il salvataggio di alcuni suoi fondi. Della notizia risentono RBS (-7.00%) e (UBS -5.00%).
Nella seduta di ieri una serie di downgrade sul colosso bancario Citigroup (C) aveva innescato la forte ondata di Sell sull’azionario che aveva costretto il Dow Jones ad arretrare di oltre 360 punti (-2.6%).
A causa della forte incertezza sui mercati gli operatori sembrano aver assunto un attegiiamento difensivo, calibrando gli investimenti su assett meno rischiosi, come ad esempio i bond, oggi ben comprati come dimostra il calo del rendimento sul Treasury a 10 anni (benchmark del comparto) ai minimi di 52 settimane.
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Eppure la seduta era iniziata in buon rialzo, contraddistinta da una voglia di riscatto dopo il forte sell-off di ieri. A riportare brevemente gli acquisti sull’azionario era stato l’ultimo rapporto occupazionale relativo al mese di ottobre. L’indicatore e’ cresciuto di 166 mila unita’ eclissando il consensus che era per un aumento di appena 80 mila posti. Note positive sono emerse anche dalla componente del salario orario, cresciuta meno delle attese, allentando i timori di crescita dell’inflazione.
A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Wireless Services +3.5%, Home Entertainment Software +3.1%, Oil & Gas Equipment +2.6%, Tires & Rubber +2.3%, e Airlines +1.8%. Tra i piu’ forti ribassi: Investment Banking & Brokerage -5.6%, Thrifts & Mortgages -4.7%, Real Estate Management & Development -4.3%, Other Diversified Financial Services -0.8%, e Broker Dealers -0.8%.
Alle 12.15 E.T. il volume di scambio e’ di 660 milioni di pezzi al NYSE e 1071 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1088 a 1987 al Nyse e 1190 a 1616 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 33 a 207 al NYSE e 16 a 155 al Nasdaq.
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