NEW YORK (WSI) – Le famiglie italiane si scoprono più povere, ma nonostante la crisi la situazione sembra più rosea nel confronto con gli altri Paesi. E’ quanto emerge dal supplemento al Bollettino statistico di Banca d’Italia secondo cui la ricchezza delle famiglie italiane in termini reali è calata dell’1,7% nel 2013 e segna un -8% dall’inizio della crisi nel 2007.
Un crollo di 123 miliardi, legato in gran parte alla svalutazione delle case. Ma in rapporto al reddito lordo disponibile la ricchezza resta, otto volte superiore a Stati Uniti e Germania.
Il trend al ribasso sembra dunque confermato anche quest’anno: secondo stime preliminari, nel primo semestre la ricchezza netta delle famiglie (la somma di attività reali e finanziarie al netto delle passività) ha segnato una flessione ulteriore dell’1,2% in termini nominali.
Alla fine del 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane risultava pari a 8.728 miliardi di euro, con una media di 144.000 euro pro capite e 356.000 per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 60% del totale delle attività, quelle finanziarie il restante 40%, e le passività, inferiori a 900 miliardi di euro, erano di poco superiori al 9% delle attività complessive.
Se la passano decisamente peggio le famiglie americane. Secondo il centro di ricerca di Washington Pew, le tasche degli americani risultano più vuote del 40% rispetto al 2007, un anno prima della recessione.
In particolare, il reddito netto è sceso a 81.400 dollari nel 2013, in lieve flessione rispetto agli 82.300 dollari nel 2010 ma nettamente in calo rispetto ai 135.700 dollari del 2007. (mt)