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Family office vs società di wealth management: ecco chi preferiscono gli ultra ricchi

Cresce il numero di relazioni che le persone ultra ricche, gli HNWI hanno intrapreso con le società di wealth management passando da tre nel 2020 a sette nel 2023. Ma i single-family office, che si occupano esclusivamente di una famiglia, sono cresciuti del 200% nell’ultimo decennio.

Così emerge dal World Wealth Report 2024, pubblicato dal Capgemini Research Institute, secondo cui il numero di High Net Worth Individual (HNWI) e la loro ricchezza hanno raggiunto livelli senza precedenti nel 2023, grazie al miglioramento delle prospettive economiche globali.  Prima di entrare nei dettagli del report, è doveroso precisare che gli HNWI sono individui con un patrimonio investibile pari o superiore a 1 milione di dollari USA, al netto della residenza principale, degli oggetti da collezione, dei beni di consumo e dei beni durevoli. Gli HNWI sono segmentati in tre categorie in base alle fasce di ricchezza: Ultra- HNWI (30 milioni di dollari o più), Mid-Tier Millionaires (5-30 milioni di dollari) e Millionaires Next Door (1-5 milioni di dollari).

Family office preferiti alle società di wealth management

Dal report emerge che le società di wealth management oggi fanno fatica a fornire la gamma e qualità di servizi richiesti dal segmento degli UHNWI, a favore invece dei single-family office. Un UHNWI su due (52%) desidera infatti avviare un family office e per farlo vorrebbe essere assistito dalla propria società di riferimento.

Oltre il 65% degli HNWI rivela che i bias influenzano le proprie decisioni di investimento, soprattutto in occasione di avvenimenti importanti della vita come matrimonio, divorzio e pensionamento. Di conseguenza, il 79% degli HNWI vorrebbe che i relationship manager (RM) li aiutassero a gestire questi bias inconsapevoli. Integrando la finanza comportamentale con l’intelligenza artificiale, le società di wealth management possono analizzare il modo in cui i clienti reagiscono alle fluttuazioni del mercato e prendere decisioni basate sui dati che sono meno suscettibili ai bias di tipo emotivo o cognitivo. Il report sottolinea che i sistemi basati sull’intelligenza artificiale sono in grado di analizzare i dati e rilevare modelli difficilmente riconoscibili dagli esseri umani, il che consentirebbe ai gestori patrimoniali di adottare misure proattive nella consulenza ai clienti.

Quanta ricchezza detengono

Il report rivela che gli Ultra High Net Worth Individual (UHNWI), il segmento a più alta concentrazione tra le fasce di ricchezza, detengono oltre il 34% della ricchezza totale degli HNWI e rappresentano poco più dell’1% della popolazione HNWI totale. Secondo le previsioni, nei prossimi vent’anni le generazioni che invecchiano trasferiranno oltre 80.000 miliardi di dollari,   e questo determinerà un aumento della domanda di servizi a valore aggiunto di tipo finanziario (gestione degli investimenti e pianificazione fiscale) e non finanziario (filantropia, servizi di concierge, investimenti per passione3 e opportunità di networking), rappresentando un’opportunità remunerativa per le società di wealth management.

Il 78% degli UHNWI considera essenziali i servizi a valore aggiunto e che oltre il 77% conta sulla propria società di wealth management per essere supportato nelle proprie esigenze di trasferimento di ricchezza intergenerazionale. Nonostante gli HNWI desiderino essere ben consigliati, il 65% esprime preoccupazione per la mancanza di una consulenza personalizzata e adeguata alla propria situazione finanziaria in continua evoluzione.

La crescita degli paperoni è in aumento a livello globale

Nel 2023, il Nord America ha registrato il più alto recupero degli HNWI a livello mondiale, con una crescita annua del 7,2% per la ricchezza e del 7,1% per la popolazione. Secondo il report, la solida tenuta economica, l’allentamento delle pressioni inflazionistiche e il formidabile recupero del mercato azionario statunitense hanno dato impulso alla ripresa.

Andando nel dettaglio, i  segmenti HNWI delle regioni Asia-Pacifico (4,2% e 4,8%) ed Europa (3,9% e 4,0%) hanno registrato una crescita più modesta in termini di ricchezza e popolazione. L’America Latina e il Medio Oriente hanno registrato una crescita limitata degli HNWI, con un aumento della ricchezza rispettivamente del 2,3% e del 2,9% e della popolazione rispettivamente del 2,7% e del 2,1%.

Infine, l’Africa, invece, è stata l’unica regione in cui la ricchezza degli HNWI (-1,0%) e la popolazione (-0,1%) sono diminuite per effetto del calo dei prezzi delle materie prime e della riduzione degli investimenti esteri.