ROMA – Si è tenuto questa mattina a palazzo Chigi un vertice di maggioranza presieduto dal capo del Governo Enrico Letta.
Temi all’ordine del giorno il previsto aumento dell’Iva, che è slittato a ottobre e si cerca di scongiurare, e la riforma dell’Imu. Presenti con Letta il vicepremier Angelino Alfano, i ministri dell’Economia Fabrizio Saccomanni, degli Affari regionali Graziano Del Rio e dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi.
Rinviare ulteriormente l’incremento dell’imposta sui consumi, dopo lo slittamento di tre mesi deciso a giugno, costerebbe un altro miliardo di euro a trimestre, che andrebbe coperto con nuovi tagli e dunque con un nuovo round di spending review.
Il decreto che sospende la rata estiva dell’Imu sulla prima casa è legge, dopo il via libera definitivo arrivato dall’Aula del Senato, ma la questione della tassazione sull’abitazione rimane aperta e lo rimarrà con ogni probabilità anche dopo il vertice di maggioranza di Palazzo Chigi, visto il clima politico tutt’altro che disteso tra Pd e Pdl, ma anche all’interno dello stesso Partito democratico.
Saccomanni si e’ presentato al tavolo con un ricco dossier di proposte messe a punto con i tecnici del Tesoro. Toccherà ai partiti valutarle attentamente nella ricerca di un compromesso politico. Lo spirito della ‘cabina di regia’ è infatti proprio quello di confrontarsi all’interno della maggioranza, vagliando quale delle soluzioni proposte sia quella effettivamente percorribile.
In ogni caso, che si tratti di un innalzamento della franchigia a 600 euro, di una rideterminazione delle case di lusso, dell’introduzione di una service tax che comprenda anche la Tares e così via, Saccomanni è pronto ad indicare per ogni ipotesi la necessaria copertura. Sull’Imu c’è quindi un primo confronto, probabilmente ancora interlocutorio in attesa di una riforma complessiva da portare a termine entro agosto.
Il viceministro all’economia Stefano Fassina intanto pero’ avverte: ‘Non ci sono spazi per un’eliminazione totale dell’Imu. Cancellarla farebbe peggiorare l’iniquità sociale e le difficoltà economiche delle categorie più deboli’. (Leggi intervista integrale al Messaggero piu’ sotto)
Incertezza e tensione politica concorrono a far salire lo spread Btp-Bund, che torna in tensione e supera brevemente i 300 punti base, poi rallenta e riscende sotto la soglia psicologica. Il tasso del decennale italiano ha superato il 4,52%.
Clima “sereno”
“Nel corso della riunione c’è stato un clima buono e sereno”.
Lo afferma Pino Pisicchio, capogruppo del Misto, lasciando palazzo Chigi. Ai cronisti che gli chiedevano quali decisioni fossero state prese, Pisicchio ha spiegato: “Non anticipo nulla, uscirà un comunicato ufficiale di Letta.
In attesa dello scioglimento di tutti i nodi, politici oltre che di finanza pubblica, con l’approvazione del Senato intanto, il decreto Imu-Cig del 17 maggio scorso diventa legge, sospendendo fino al 16 settembre la rata sulla prima casa dovuta il 16 giugno e rifinanziando con un miliardo la cassa in deroga.
Lo stesso decreto legge impone inoltre il divieto per i membri del governo che sono anche parlamentari di cumulare lo stipendio spettante in quanto componenti dell’esecutivo con l’indennità parlamentare (con una modifica introdotta a Montecitorio e confermata a Palazzo Madama il tetto vale non solo per i ministri ma anche per i viceministri e i componenti tecnici dell’esecutivo).
La norma proroga infine i contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione dal 31 luglio alla fine del 2013 e quelli della scuola a luglio 2014.
Parallelamente, a dispetto degli attriti politici, prosegue intanto in Parlamento l’esame anche di altri decreti: lavoro-Iva e Ilva al Senato, ecobonus e dl fare alla Camera. La Commissione Finanze di Montecitorio è peraltro impegnata anche sulla delega fiscale con la prospettiva di chiudere domani la riforma del catasto, essenziale per ripensare coerentemente nei prossimi anni tutto il sistema di tassazione sulla casa.
(TMNews-RaiNews24-Ansa)
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ROMA (WSI) – Non ci sono spazi per un’eliminazione totale dell’Imu. Cancellarla farebbe peggiorare l’iniquità sociale e le difficoltà economiche delle categorie più deboli». Alla vigilia della cabina di regia che si riunirà oggi per esaminare le soluzioni tecniche di copertura sull’Iva e l’occupazione ma che inevitabilmente allargherà il giro anche al tema dell’imposta sugli immobili, Stefano Fassina viceministro allo Sviluppo e responsabile economico del Pd, fissa alcuni paletti.
«Siamo al governo con il Pdl ma rappresentiamo valori e classi sociali diverse. Noi vogliamo rappresentare e aiutare le classi medie che sono le più colpite dalla crisi. È chiaro – aggiunge – che bisognerà trovare un compromesso. Ma bisogna tenere conto che abbiamo limiti di finanza pubblica molto stretti e che non possiamo rischiare di compromettere priorità come evitare l’aumento dell’Iva e rifinanziare la cassa in deroga».
Oggi la riunione di maggioranza. È il giorno delle decisioni?
«Il tema della riunione è delimitato alle coperture già individuate per l’Iva e il pacchetto giovani. Immagino si parlerà anche d’altro, ma non sono in programma scelte risolutive né sull’Imu né sull’Iva».
I tempi però sono stretti…
«Non è un problema di tempi. La prossima scadenza per l’Imu è il 16 settembre».
Quindi si valutano le alternative all’anticipo dell’acconto Irpef?
«Sul tavolo ci sono voci di spesa e voci di entrata da esaminare. Nessuno è entusiasta dell’aumento dell’acconto, ma le alternative, in questo momento dell’anno e a programmi già avviati, sono difficili da trovare. Si peseranno i pro e i contro, sapendo che non ci sono soluzioni senza contro e che l’impatto sui conti è rilevante. Si farà una valutazione politica».
Bisognerà pure uscire dall’incertezza prima o poi…
«Il problema fondamentale è che la linea di politica economica europea non funziona. E non possiamo continuare a mettere delle pezze su un indirizzo che ci porta fuori rotta. Ci stiamo avvitando in una spirale fatta di recessione, disoccupazione e aumento del debito pubblico. Ogni bollettino della Bce o della Banca d’Italia non fa che posticipare la ripresa di sei mesi in sei mesi. È così da cinque anni. La ripresa non si vede perché la politica economica è sbagliata: finché non si interverrà per sostenere i consumi la ripresa resterà un miraggio».
Così non si sposta altrove il cuore del problema?
«Guardi che noi li facciamo i compiti a casa. Solo che se la rotta non è sostenibile, non producono risultati né in Italia né altrove. E la Banca d’Italia lo conferma con il dato drammatico sulla disoccupazione che è vista in aumento, per il sesto anno consecutivo, anche nel 2014 e arriverà al 13%. Lei capisce che se non correggiamo la rotta diventa surreale discutere di 500 milioni per l’occupazione giovanile».
Quindi?
«Bisogna giocare su tutti e due i piani, interno ed europeo».
Restituendo l’Imu, gli italiani recupererebbero liquidità per i consumi, non crede?
«Non esistono gli italiani. Esistono famiglie che hanno ricchezze e redditi molto diversi fra loro. E sappiamo che il 10% delle famiglie ha in mano il 50% della ricchezza complessiva. Noi vogliamo eliminare l’Imu per le famiglie che vivono con un reddito basso e non ce la fanno a pagarla. Cancellarla per tutti significa precludere la possibilità di evitare l’aumento dell’Iva anche dopo il 1° ottobre e mettere a rischio il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga. Interventi drammaticamente necessari».
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ROMA (WSI) – E’ appena iniziata la cabina di regia a Palazzo Chigi con il premier Enrico Letta ed i capigruppo di maggioranza. Sul tavolo i nodi dell’Iva e dell’Imu. All’incontro partecipa anche il ministro dell’Interno e vice premier Angelino Alfano.