L’Fbi ha avviato una inchiesta sulle interferenze russe nelle ultime elezioni presidenziali americane. Lo ha confermato il direttore dell’Fbi James Comey nell’audizione presso la commissione intelligence della Camera affermando che le indagini “includono verifiche sulla natura di legami tra persone associate alla campagna Trump e il governo russo e se ci sia stato coinvolgimento tra la campagna e i tentativi russi”.
Allo stesso tempo, Comey ha aggiunto che non c’è “alcuna informazione” a sostegno della accuse di intercettazioni ai suoi danni lanciate dal presidente Donald Trump nei confronti del suo predecessore Barack Obama. Trump ha accusato Obama di aver ordinato delle intercettazioni contro di lui.
“Non sono in possesso di informazioni a sostegno di quei tweet (quelli con cui il presidente Donald Trump accusa Barack Obama di averlo sottoposto a intercettazioni nella Trump Tower, ndr)” ha detto Comey.
È la prima volta che l’Fbi conferma l’esistenza di un’inchiesta su tentativi di interferenza da parte di Mosca sulle elezioni presidenziali in Usa. Il direttore del Bureau investigativo ha tuttavia sottolineato non verranno resi noti altri dettagli in quanto di natura riservata.
Il direttore dell’Fbi James Comey e quello della Nsa Mike Rogers hanno anche sottolineato che non ci sono prove che i voti alle ultime elezioni presidenziali statunitensi siano stati modificati dagli hacker; l’interferenza russa si sarebbe manifestata solo con una campagna per influenzare il voto. In particolare, gli hacker russi non hanno alterato i risultati elettorali negli “swing states”, gli stati chiave per la vittoria elettorale di Donald Trump nel novembre del 2016.
Poco prima dell’audizione di oggi, Jackie Speier, membro del Congresso per il partito Democratico, in un’intervista alla MSNBC ha detto che l’eventuale intromissione nella campagna elettorale di Trump da parte della Russia potrebbe portare allo un scandalo “più grande dai tempi del Watergate.”
“Ci sono prove indiziarie – ha detto – che Putin ha messo in trappola molte delle persone che ora hanno posizioni all’interno del governo degli Stati Uniti”.
Per quanto riguarda le conseguenze se questa indagine conferma la collusione fra la campagna Trump e la Russia, membro del Congresso Speier ha detto meglio:
“[Le conseguenze] sono probabilmente motivi di impeachment.”