Ha la capacità di rendere inaccessibile lo smartphone il vetro di diamante inventato da Adam Khan, a capo della start up americana Akhan Semiconductor Inc. che, nella speranza di vendere la licenza della sua tecnologia ai produttori di telefoni, inviò un campione ad un laboratorio di Huawei a San Diego per dei test. A riportare la vicenda Bloomberg che racconta come grande fu la sorpresa di Khan quando ad agosto il campione del vetro di diamante tornò danneggiato e senza i necessari imballaggi. Da qui il sospetto che il colosso cinese stesse rubando la tecnologia.
Ancora maggiore la sorpresa quando l’Fbi bussò alla porta di Khan arruolandolo nella sua indagine sotto copertura contro il colosso Huawei. Il mese scorso Khan insieme al suo braccio destro Carl Shurboff, si sono recati a Las Vegas per un incontro con i rappresentanti di Huawei al Consumer Electronics Show, dotati di telecamere nascoste. Questa indagine, che non è stata resa pubblica in precedenza, è separata dalle accuse recentemente annunciate contro Huawei. Il 28 gennaio, i procuratori federali di Brooklyn hanno accusato la società e il suo chief financial officer, Meng Wanzhou, di molteplici accuse di frode e cospirazione inasprendo la guerra commerciale in corso con Pechino. In un caso a parte, i procuratori di Seattle hanno accusato Huawei di furto di segreti commerciali, cospirazione e ostruzione della giustizia.
Queste accuse mettono a nudo il presunto sfacciato disprezzo di Huawei per le leggi del nostro paese e le pratiche commerciali globali standard. Oggi dovrebbe servire come monito che non tollereremo le imprese che violano le nostre leggi, ostacolano la giustizia o mettono a repentaglio il benessere nazionale ed economico.
Così Christopher Wray, direttore dell’FBI, in un comunicato stampa. Dal canto suo Huawei nega le accuse ma, come scrive Bloomberg, se la nuova indagine darà i suoi frutti, potrebbe, insieme alle accuse, sostenere lo sforzo dell’amministrazione Trump di bloccare Huawei dalla vendita di apparecchiature per 5G negli Stati Uniti e nelle nazioni alleate.