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FCA, Marchionne in cravatta annuncia: debito azzerato

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Alcuni anni fa sembrava un’impresa titanica, ma Fiat Chrysler Automobiles – ha annunciato l’ad Sergio Marchionne nel corso della presentazione del piano industriale 2018-2022 – ha azzerato il suo debito. Per l’occasione, Marchionne ha mantenuto la promessa di indossare la cravatta come a dire: “missione compiuta”.

“Uscire dall’ombra del debito rappresenta un nuovo paradigma nel modo in cui la nostra azienda viene percepita. E’ un traguardo significativo perché sana una debolezza strutturale che per troppi anni ha gravato su di noi”, ha detto l’ad. (leggi: Fiat faccia chiarezza sul debito – 2012). Il gruppo automobilistico italo-americano ora “sulla struttura finanziaria e sui target finanziari che abbiamo fissato per il gruppo fino al 2022. E vedrete che sono ambiziosi, come tutti i precedenti piani, e pongono le basi per una nuova fase di crescita e redditività per Fca”.

La possibilità di nuove acquisizioni trapela dalle parole di Marchionne, per quanto si dica reticente ad “avviare nuove speculazioni su un eventuale consolidamento”, sebbene “la tesi di allora è ancora più valida oggi, visto l’aumento dei costi per gli adeguamenti richiesti a livello tecnologico e normativo”.

“All’inizio del 2015 ho espresso il mio punto di vista sull’efficienza del capitale nel settore e sulla capacità di cambiamento, alla luce di una serie storica di distribuzione di valore e ritorni sul capitale investito decisamente inaccettabili. Ironia della sorte, da quel momento a oggi il valore per gli azionisti di Fca  è quasi raddoppiato, escludendo l’aumento di valore di Ferrari, mentre il ritorno per gli azionisti di dieci dei nostri principali concorrenti del settore è stato in media negativo (6%)”, ha osservato il ceo.

Marchionne, infine si è detto sicuro che Fca sia immune agli effetti della politica commerciale dell’amministrazione Trump, che ha deciso di applicare anche in Europa dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio: “non credo abbiano impatto su di noi”.