Dopo la scomparsa dell’AD Sergio Marchionne, il principale artefice della rinascita di FCA, tocca all’inglese Michael Manley raccoglierne la pesante eredità. La nuova era inizia all’insegna dell’efficienza di quella vecchia.
Salito al comando della casa automobilistica in luglio, il manager ex numero uno dei brand Jeep e RAM ha fin da subito assicurato che avrebbe seguito le orme del suo predecessore, seguendo le linee guida fissate da Marchionne a giugno per mantenere FCA “forte e indipendente”.
Una delle decisioni principali di Manley riguarda la scelta dei manager incaricati di mettere in atto la nuova fase strategica di FCA in una delle aree in cui la redditività del gruppo italo americano è inferiore rispetto a quella dei concorrenti: l’Europa.
A essere scelto è stato Pietro Gorlier, chief operating officer della divisione di componentistica di FCA (nella foto sotto). Il capo in Europa Alfredo Altavilla aveva lasciato il suo incarico dopo che Manley era stato scelto come successore di Marchionne e bisognava trovargli un sostituto all’altezza.
Gorlier è noto per aver guidato il gioiello del gruppo, che è stato di recente messo in vendita, Magneti Marelli, divisione che ora passa sotto la guida di Ermanno Ferrari. Il manager ex responsabile della divisione Lighting di Magneti Marelli, dovrà gestire la società fornitrice di sistemi hi-tech per l’industria automobilistica in una fase delicata. La giapponese Calsonic Kansei ha avviato delle trattative con FCA per provare ad acquistare Magneti Marelli, secondo quanto riportato da Reuters, ma non è stato ancora trovato un accordo e l’intesa potrebbe anche sfumare.
In base alle decisioni prese da Manley e annunciate in una lettera ai dipendenti, Steve Beahm assumerà invece la responsabilità di Mopar in Nord America, continuando a rivestire la carica di Head of Chrysler, Dodge and Fiat Brands in Nord America. Harald Wester ricoprirà l’incarico di Chief Operating Officer di Maserati, mentre Tim Kuniskis sarà Head of Jeep Brand North America e Reid Bigland di RAM. Il nuovo Chief Manufacturing Officer a livello globale sarà Reid Bigland.
Il fatto che il gruppo abbia scelto un manager italiano per guidare le attività del gruppo in Europa dovrebbe contribuire ad attenuare i timori in Italia che la casa automobilistica del Lingotto possa con la nuova gestione allontanarsi dalle radici storiche torinesi di Fiat.
In Europa FCA cercherà di riprodurre il modello vincente Usa
Nella linea strategica industriale annunciata in giugno, volta ad alimentare i margini e scongiurare tagli allo staff, Marchionne aveva promesso di convertire gli stabilimenti del gruppo per produrre Alfa Romeo, Jeep e Maserati al posto di vetture meno redditizie e meno vendibili.
FCA cercherà insomma di copiare il modello vincente Usa in Europa. Ristrutturare e ammodernare le fabbriche con l’obiettivo di puntare maggiormente su SUV e altri veicoli “pesanti” come van e camion, un po’ come stanno facendo anche le altre case di Detroit Ford e General Motors.
Manley passerà presto alla nomina dei manager per le operazioni nordamericane, decidendo chi lo rimpiazzerà alla guida di Jeep e RAM, i due brand che stanno contribuendo maggiormente a generare utili negli ultimi anni e che rimangono al centro dei piani di crescita di FCA.
Secondo quanto riferito da una fonte a Reuters, sarà Harald Wester, chief technical officer ed ex numero uno di Alfa Romeo e Maserati, l’uomo incaricato di occuparsi delle attività citate nella regione.
Per Manley e il suo team sarà difficile raccogliere l’eredità di Marchionne. Il manager svizzero canadese è riuscito in un’impresa che molti reputavano impossibile: far rinascere Fiat. Ci è riuscito soprattutto grazie a una scommessa vincente: il matrimonio più di dieci anni fa tra la società del Lingotto in piena crisi di risultati e una società che aveva fatto ricorso all’amministrazione controllata, l’americana Chrysler.