NEW YORK (WSI) – Uno nuovo scandalo all’orizzonte per il settore auto. Questa volta nel mirino, dopo la Volkswagen, – Fiat Chrysler Usa – di FCA – che, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, potrebbe aver barato sui dati delle immatricolazioni, violando la legge.
Ad aprire l’indagine il dipartimento di Giustizia Usa: si ipotizza un legame con una vicenda che risale a qualche mese fa , quando alcuni rivenditori avevano denunciato e mosso causa contro il gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne dichiarando di essere stati indotti, dietro ricompensa in denaro, a falsificare i dati sulle vendite nell’ultimo giorno del mese e poi correggerli il giorno dopo.
In base all’accusa di uno dei concessionari, un manager di Fca gli avrebbe offerto 20 mila dollari per dichiarare vendite false su 409 veicoli. Per difendersi da queste accuse, all’epoca la stessa Fca aveva dichiarato:
“Fca ha appreso che un concessionario negli Stati Uniti ha promosso contro Fca Usa, una causa nella quale sostiene che Fca Us gli avrebbe offerto incentivi finanziari affinché registrasse falsamente le vendite, riportando vendite al dettaglio in un determinato mese e cancellandole in quello successivo. Sebbene l’atto di citazione non sia ancora stato notificato a Fca Us, la società è convinta del fatto che la causa sia infondata e sia stata promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest’ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione. La società ha piena fiducia nella integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso”.
Ora, in merito all’apertura del fascicolo di indagini Fca conferma che l’inchiesta esiste e spiega in una nota di aver offerto la propria collaborazione in un’inchiesta sulla Securities Exchange Commission in merito proprio ai dati sulle vendite da concessionari a clienti finali negli US.
“Nelle sue relazioni finanziarie annuali e trimestrali, Fca riporta i ricavi sulla base delle sue spedizioni a concessionari e clienti e non sulla base delle unità riportate come vendute a clienti finali dai concessionari (…) richieste in merito a questioni simili sono state recentemente formulate dal Dipartimento di giustizia statunitense (…) Fca presterà piena collaborazione a queste indagini”.
La notizia dell’apertura delle indagini ha provocato il calo a Wall Street del titolo Fca che inizialmente ha ceduto lo 0,44% con la conferma dell’indagine in corso da parte della Sec, per poi risultare quasi invariato, chiudendo a -0,15%. A Piazza Affari, il titolo sconta la notizia con una perdita superiore a -2%.