Quasi il 75% de mercato (il 74,9% degli operatori) è convinto che la Federal Reserve sfiderà il presidente Usa alzando i tassi guida almeno un’altra volta quest’anno. Anche se il rendimento dei bond americani a tre mesi scambia in calo, il mercato prevede una stretta monetaria che porterebbe il costo del denaro al 2,25-2,5%>
Quello che è interessante valutare è quello che la banca centrale farà nel 2019. Se si fa affidamento alla tabella di marcia indicata nei dot plot, la Fed dovrebbe stringere ulteriormente la cinghia del credito per mettere un freno all’inflazione. Una manovra del genere finirebbe per irritare Donald Trump, il quale ha criticato Powell per insistere negli incrementi del costo del denaro.
Ma il mercato non la pensa così e dà soltanto al 40,5% le possibilità di un rialzo dei tassi di interesse anche l’anno prossimo. Per ora gli investitori ritengono ancora che una stretta sia più probabile di una riduzione del costo del denaro, ma i commenti che faranno Jerome Powell e soci finiranno con ogni probabilità per cambiare di molto tali percentuali e giudizi.
In ogni caso, qualunque cosa Powell dica oggi, se nella prima economia al mondo si manifesta una recessione nel 2019 – come l’inversione della curva dei rendimenti obbligazionari Usa sembra presagire – il 2019 potrebbe veramente finire per essere segnato da un clamoroso passo indietro della Fed.