Il numero uno della Fed, Jerome Powell conferma che la banca centrale Usa sarà “paziente” sui tassi e considera favorevolmente l’andamento dell’economia Usa, anche se teme un rallentamento all’estero, in particolare in Europa e Cina, per le incertezze della Brexit e delle guerre commerciali.
“Mentre vediamo le condizioni economiche attuali come sane e le prospettive economiche come favorevoli – si legge nel discorso che Powell ha preparato per la sua audizione al Congresso – negli ultimi mesi abbiamo visto alcune correnti incrociate e segnali contraddittori”.
Powell ha motivato il cambiamento della politica economica di gennaio con “tendenze contrastanti e segnali ambigui” che hanno ridimensionato il cammino di un progressivo innalzamento dei tassi e hanno reso meno certe prospettive altrimenti positive.
“Riteniamo le attuali condizioni economiche positive e l’outlook favorevole”, ha detto Powell, prevedendo che nel 2019 l’economia americana “crescerà a un ritmo sostenuto, anche se leggermente inferiore a quello del 2018, e il mercato del lavoro rimarrà in buone condizioni”.
La Fed stima che il Pil nel 2018 sia cresciuto di poco meno del 3% (i dati del governo dovrebbero arrivare il prossimo giovedì ndr) mentre sul fronte dell’inflazione la banca centrale prevede che l’aumento dei prezzi rimanga vicino al target del 2%. Anche lo shutdown del governo, durato 35 giorni, secondo Powell ha avuto un impatto “abbastanza modesto” sull’economia.