Come avevano preventivato numerosi analisti, questa sera la Federal Reserve non ha deciso di avviare il tapering ma ha confermato la possibilità che presto potrebbe iniziare, nel caso di un ulteriore miglioramento della congiuntura a stelle e strisce, covid permettendo.
Nel comunicato appena diffuso la banca centrale Usa conferma gli attuali livelli dei tassi di interesse ai minimi storici e conferma che continuerà ad acquistare titoli di Stato e obbligazioni del settore immobiliare rispettivamente al ritmo di 80 miliardi e 40 miliardi di dollari al mese. Nel caso di un ulteriore miglioramento della congiuntura il Fomc ritiene però che presto potrebbe essere giustificata una moderazione nel ritmo degli acquisti di queste attività.
Secondo Franck Diximier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors. “le decisioni definitive sul tapering saranno prese dalla Fed in una delle ultime due riunioni di politica monetaria del 2021, a novembre o dicembre, per essere attuate alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.”
La moderazione nei toni della Fed dovrebbe evitare il ripetersi delle turbolenze sui mercati finanziari del 2013 quando la banca centrale Usa decise di frenare gli acquisti di titoli con un annuncio repentino.
Per quanto riguarda i tassi di interesse Usa il primo rialzo della Fed potrebbe arrivare nel 2022 mentre altri due ritocchi sono previsti nel 2023.
La banca centrale Usa ha poi diffuso le ultime previsioni per l’economia americana. Il Pil Usa è atteso in crescita del 5,9% quest’anno, per poi rallentare al 3,8% nel 2022 e al 2,5% nel 2023.
Quanto all’inflazione, i banchieri di Washington la stimano per il 2021 al 4,2% e poi al 2,2% per il prossimo anno e quello successivo. Il tasso di disoccupazione è atteso al 4,8% nel 2021, per poi calare al 3,8% nel 2022 e al 3,5% nel 2023.