Il presidente della Fed, Jerome Powell, manda segnali rassicuranti al mercato sullo stato della crescita Usa, definita “solida”, ma si dice “molto preoccupato” del crescente debito pubblico americano.
I commenti del numero uno della banca centrale arrivano mentre il deficit annuale degli Stati Uniti ha superato la cifra di mille miliardi di dollari. Nel frattempo, il debito totale degli Stati Uniti è di circa 21,9 mila miliardi di dollari, di cui 16 mila miliardi di dollari rientrano nel pubblico In parte a causa dei continui aumenti dei tassi sotto Powell, il costo degli interessi su quel debito potrebbe iniziare a diventare un onere sempre più grande.
“Abbiamo la capacità di essere pazienti” e vedere gli sviluppi dell’economia. La Fed può “aspettare, vedere ed essere paziente e flessibile” sui tassi di interesse, ha detto intervenendo all’Economic Club di Washington e, confermando di fatto, quanto già emerso dai verbali della banca centrale americana.
Il governatore ha spiegato che non c’è un “piano stabilito” per l’aumento dei tassi d’interesse e che l’istituto centrale “monitora l’evoluzione dell’economia”.
A ciò si aggiunge il fatto che Powell abbia anticipato che il bilancio della Fed sarà “molto più piccolo” rispetto al livello a cui si trova ora (fu gonfiato a 4.500 miliardi di dollari negli anni della crisi da tre round di programmi di acquisto di Treasury e bond ipotecari). Come se non bastasse, il governo federale resta parzialmente paralizzato. Nel ventesimo giorno di shutdown, Powell ha detto che se sarà lungo i suoi effetti negativi potrebbero iniziare a farsi sentire.
Il successore di Janet Yellen, più volte attaccato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per i rialzi dei tassi d’interesse, ha detto di non essere “preoccupato per le critiche”. La banca centrale statunitense – ha detto – “non tiene in considerazione fattori di tipo politico nelle sue discussioni o decisioni”.