Fed: nuova stretta mercoledì. C’è chi punta su un rialzo di 75 punti base. Mercati allo sbando
Si prospetta un’altra settimana nera per i listini azionari, complice la paura di un aumento dei tassi di interesse superiore alle attese da parte della FED. E, la conseguente, paura di una recessione. I nuovi massimi dell’inflazione americana intensificano infatti la pressione sulla banca centrale americana affinché acceleri la stretta di politica monetaria e consigliano prudenza agli investitori.
In vista del vertice della banca centrale americana in calendario mercoledì, i future sui Fed Fund continuano a dare quasi per certo un rialzo dei tassi di 50 punti base (la probabilità è dell’82,4%), ma non è esclusa l’ipotesi di un incremento di 75 punti (17,6%).
“Il mercato vuole alcune prove chiare e convincenti che la Fed possa farcela senza avviare una recessione”, ha affermato Lori Calvasina, strategist di RBC Capital Markets. Un’impresa “ardua” secondo Gita Gopinath, capo economista e vicedirettrice del Fondo monetario internazionale, secondo cui la questione rilevante non è se l’inflazione abbia raggiunto il picco, ma se resterà significativamente sopra l’obiettivo per un lungo periodo.
Le stime degli analisti
Il rapporto sull’inflazione di venerdì è stato un catalizzatore negativo per i mercati che stavano già scontando le preoccupazioni per l’inflazione calda e i timori di recessione. I prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno subito una nuova accelerazione a maggio, dopo una breve pausa ad aprile, portandosi ai massimi dal dicembre 1981. A maggio su base annuale l’inflazione avanza all’8,6%, oltre le stime che scommettevano su un +8,3%, come in aprile. Su base mensile i prezzi al consumo sono saliti dell’1%, contro lo 0,7% previsto e lo 0,3% precedente.
“Temo che la Fed batterà il chiodo fino a quando non entreremo effettivamente in recessione, afferma Ron Insana senior advisor per Schroders North American. Ciò ha anche aggiunto carburante al dibattito sul fatto che la Fed considererà un aumento del tasso di 75 punti base e continuerà a un ritmo più aggressivo.
Quali sono le attese degli analisti? Dopo i nuovi dati sull’inflazione, sia Barclays che Jefferies hanno cambiato le loro previsioni per includere un aumento di 75 punti base per mercoledì. Gli economisti di Goldman Sachs hanno rivisto le stime, includendo un aumento di mezzo punto a settembre, oltre a un aumento di mezzo punto mercoledì e un altro a luglio.
Anche JP Morgan si aspetta che i funzionari della Fed forniscano nuove previsioni sui tassi di interesse che riflettono un ritmo più rapido di inasprimento delle politiche monetarie, ma per mercoledì vedono ancora un aumento di mezzo punto.
Mercati allo sbando
Nel frattempo, non si arresta l’ondata di vendite sui mercati azionari dopo il venerdì nero che ha chiuso la settimana peggiore dall’ottobre 2020 per i listini globali. In Europa, nei primi minuti di scambi il Cac40 e il Dax di Francoforte indietreggiano rispettivamente dell’1,7% e dell’1,6%, mentre il Ftse 100 di Londra indietreggia dell’1,2 per cento. Peggio il Ftse Mib, che apre a -2% a 22.096 punti, dopo il – 5,17% di venerdì, seduta in cui piazza Affari ha bruciato quasi 39 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola giornata.