L’attesa per la riunione di politica monetaria della Fed di questa sera, la prima che vede alla casa Bianca il neo presidente Biden, e la pubblicazione di importanti trimestrali Usa (oggi attese Apple, Facebook e Tesla) tengono sulla corda gli operatori. Secondo gli analisti la banca centrale Usa oggi non dovrebbe modificare la propria politica monetaria visti i segnali di rafforzamento dell’economia Usa.
Subito dopo l’annuncio di politica monetaria, alle 20,30 (ora italiana), è prevista la conferenza stampa del presidente Jerome Powell.
Fed, le attese degli analisti
Secondo Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management “riteniamo improbabile che la Fed annunci cambiamenti della propria politica monetaria (nel corso del meeting di dicembre i tassi d’interesse sono rimasti invariati nel range compreso fra 0 e 0,25% come anche le misure di quantitative easing). Sebbene i sondaggi sulle imprese stiano evidenziando un certo miglioramento sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, secondo gli ultimi PMI, i dati sul mercato del lavoro suggeriscono che le debolezze rimangono. Le richieste iniziali di disoccupazione – sebbene in calo – si attestano comunque a 900 mila, un livello molto alto. Complessivamente, le richieste di disoccupazione sono aumentate negli ultimi mesi, in linea con l’aumento di nuovi casi di Covid-19 che hanno portato a nuovi licenziamenti”.
Stessa opinione anche per Mps Capital Services secondo cui “dalla riunione Fed di stasera non è atteso alcun cambiamento all’attuale politica monetaria, con Powell atteso rassicurare gli operatori sul fatto che è prematuro parlare di tapering nonostante il miglioramento dell’economia Usa e il forte aumento del supporto fiscale”.
Usa, economia attesa in crescita del 5,1% nel 2021
Ieri il Fondo Monetario Internazionale nel suo World economic Outlook ha reso noto le nuove stime sull’andamento delle principali economie. Per gli Stati Uniti il Fondo monetario si attende un Pil in crescita quest’anno del 5,1%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre. Nel 2022 la crescita a stelle e strisce è stata invece rivista al ribasso di 0,4 punti rispetto alle attese al 2,5%. Secondo il Fmi gli Usa dovrebbero ritornare ai livelli di fine del 2019 a partire dalla seconda parte del 2021.
Complessivamente l’economia mondiale dovrebbe crescere ad una velocità superiore alle attese dopo essersi contratta nel 2020 del 3,5%, meno del 4,4% stimato in precedenza. Il Pil mondiale crescerà nel 2021 del 5,5%, 0,3 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Per il 2022 il Fmi conferma una crescita del 4,2%.