I dati confermare uno degli effetti attesi della riforma fiscale promossa da Donald Trump, che ha ridotto le imposte sui redditi di persone e società: secondo uno studio firmato dalla Federal Reserve nel primo trimestre dell’anno le imprese multinazionali hanno rimpatriato 300 miliardi di dollari, su un totale di mille miliardi tenuti all’estero.
Secondo quanto si apprende, una buona fetta di questo denaro è stato impiegato in buyback azionari, 55 miliardi che si vanno a confrontare con i 23 miliardi utilizzati a tale scopo nel corso del quarto trimestre 2017. Nel complesso del 2018, secondo le previsioni di Goldman Sachs, il volume complessivo dei buyback potrebbe raggiungere e superare i mille miliardi di dollari.
Gli effetti dei tagli fiscali erano stati anticipati, fra gli altri, anche da Apple: lo scorso aprile Cupertino aveva dichiarato che avrebbe rimpatriato 285 miliardi negli Stati Uniti. Il grafico curato dalla Fed mostra in modo evidente la discontinuità a partire dal 2018 in termini di profitti rientrati negli Stati Uniti.
Nel grafico in basso è possibile osservare le maggiori società dell’indice S&P 500 per entità assoluta e percentuale di profitti tenuti all’estero.